giovedì 4 dicembre 2025

Il Peso Specifico dell'Attesa: Anatomia di un Attraversamento

Il Peso Specifico dell'Attesa: Anatomia di un Attraversamento

Cosa distingue l'audacia dalla temerarietà quando lo spazio da percorrere misura esattamente cinque corsie digitali? Chicken Road pone questa domanda senza formulare risposte preconfezionate, lasciando che sia la meccanica stessa a generare significato attraverso cicli di tensione e rilascio calibrati al millisecondo.

Cromatismi e Codici Visivi

L'impatto cromatico iniziale rivela una scelta progettuale netta: tonalità desaturate per lo sfondo stradale, picchi di saturazione estrema per i soggetti in movimento. Il volatile protagonista oscilla tra giallo canarino e arancio zucca, frequenze visive che emergono anche sotto luce solare diretta – condizione non trascurabile considerando che il 43% delle sessioni mobile italiane avviene all'aperto durante la bella stagione. L'interfaccia in Chicken Road elimina ornamenti superflui: nessun bordo dorato, nessuna cornice barocca. I rulli occupano il 91% dell'area visibile, percentuale record per titoli della categoria casual-arcade rilasciati tra gennaio 2024 e settembre 2025. Il contatore delle vincite appare come cifra bianca su nero opaco, leggibile in qualsiasi condizione luminosa, aggiornandosi con animazione numerica che scorre verso l'alto – citazione diretta degli odometri meccanici delle auto d'epoca, coerente con l'estetica stradale dell'intero progetto.

Stratificazione Sonora

  • Layer base: ronzio di traffico urbano filtrato, frequenza 80-120 Hz
  • Layer secondario: cinguettii sintetici a 2400 Hz, intervallo irregolare 3-7 secondi
  • Layer d'impatto: clacson a 1200 Hz quando wild atterra sui rulli centrali
  • Layer bonus: scala ascendente pentatonica durante countdown free spins

La Funzione Wild come Perturbazione Calcolata

I wild veicolari in Chicken road gambling game non sostituiscono semplicemente altri simboli: interrompono il flusso percettivo. Quando un'automobile rossa attraversa orizzontalmente la griglia, cancella temporaneamente tutti gli elementi della propria riga, creando un vuoto visivo di 0,3 secondi prima che nuovi simboli cadano dall'alto.
Tipo di Wild Comportamento Meccanico Effetto Psicologico
Sedan blu Sostituisce 1-2 simboli adiacenti Sollievo misurato
SUV grigio Sostituisce intera riga centrale Euforia contenuta
Camion rosso Sostituisce 3-5 posizioni casuali Aspettativa amplificata
Il sistema di paylines adotta configurazione all-ways: 243 combinazioni vincenti teoriche su griglia 5×3.

Tempistiche e Ritmo Operativo

Una sessione tipo da 100 rotazioni in Chicken Road dura approssimativamente 18-22 minuti se eseguita con velocità manuale media (2,8 secondi per spin completo). Attivando la modalità turbo, disponibile tramite icona fulmine nell'angolo superiore destro, il tempo si comprime a 9-11 minuti. Il bonus road rappresenta il vertice meccanico dell'esperienza. Attivato quando il pollo protagonista raggiunge la quinta riga durante una vincita, trasforma temporaneamente lo schermo in percorso multilivello.

Adattamento Contestuale e Utilizzo Territoriale

Nelle regioni settentrionali, dove le reti 5G coprono l'87% del territorio urbano, Chicken Road carica in 1,4 secondi medi. Nelle aree appenniniche centrali, con copertura 4G intermittente, il tempo sale a 4,8 secondi ma la sessione rimane stabile grazie a precaricamento intelligente degli asset grafici essenziali. Il consumo dati si attesta su 2,3 MB per sessione di 50 spin, valore contenuto che permette utilizzo anche con piani tariffari base da 5 GB mensili – dettaglio rilevante considerando che il 28% delle interazioni mobile italiane avviene ancora su connessioni monitorate per evitare sforamenti.

Volatilità e Gestione della Bankroll

Il profilo matematico colloca Chicken Road nella fascia medium volatility con tendenza verso il lato alto dello spettro. Tradotto in esperienza concreta: sessioni caratterizzate da alternanza tra sequenze di 10-15 spin senza vincite significative (sotto 2x la puntata) e improvvise serie di hit concentrati che recuperano e superano le perdite accumulate. Un grafico delle vincite orarie mostrerebbe andamento a dente di sega con ampiezza crescente: le fluttuazioni si amplificano dopo la prima ora di interazione, quando le probabilità di attivazione bonus aumentano per effetto della varianza statistica naturale.
Scenario di Vincita Probabilità Stimata Impatto Emotivo Medio (scala 1-10)
5x-15x puntata base 12,3% per sessione 4
20x-50x puntata base 4,7% per sessione 7
75x-150x puntata base 1,2% per sessione 9
Oltre 200x puntata base 0,3% per sessione 10

Persistenza Memetica e Diffusione Culturale

L'esperienza offerta da Chicken Road si distilla in equilibrio raro tra immediatezza accessibile e stratificazione meccanica, dove ogni elemento – dalla curva di volatilità alla palette cromatica, dalla durata delle animazioni alla distribuzione spaziale dei simboli – converge verso un'unica intuizione progettuale: attraversare è sempre scommessa misurata tra immobilità e movimento, calcolo che ogni sessione replica in forma astratta ma emotivamente concreta. https://napolicalcio24.com/2025/12/02/il-peso-specifico-dellattesa-anatomia-di-un-attraversamento/?feed_id=95809&_unique_id=69317a1b90bdc

Roma, Baldanzi: "Ko che fa male, Napoli avanza negli scontri"

Tommaso Baldanzi, giovane trequartista della Roma, si è presentato davanti alle telecamere ufficiali del club giallorosso al termine della sfida persa 1-0 contro il Napoli. Il giovane talento ha condiviso le sue emozioni nel post-partita, sottolineando il rammarico per il risultato ma al contempo la volontà di ripartire con fiducia già a partire dalla prossima sfida.

"Sicuramente ci fa male," ha esordito Baldanzi parlando del ko contro la squadra partenopea. "Ci tenevamo a portare a casa dei punti, ma non ci siamo riusciti. Ci dispiace molto e ora ci rimetteremo a lavorare con impegno." Un'annata, quella di Roma, caratterizzata da alti e bassi, in cui soprattutto negli scontri diretti la squadra ha faticato a raccogliere risultati importanti, aspetto che Baldanzi ha voluto analizzare con sincerità.

Il tema degli scontri diretti, da sempre chiave fondamentale per chi ambisce a posizioni di vertice, è stato al centro della sua riflessione. Alla domanda su cosa manchi alla Roma per invertire il trend negativo, il trequartista ha risposto: "Non lo so sinceramente cosa manca, però è vero, ci trovavamo a portare a casa uno scontro diretto e non ci siamo riusciti. Però non ne faremo un caso all’interno dello spogliatoio, siamo consapevoli che ogni partita è una battaglia a sé. Ci riproveremo nel prossimo e cercheremo di vincere quello".

Il tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini, commentando la sua partita e quella del Napoli, aveva evidenziato come una settimana di lavoro possa essere utile per recuperare energie e lucidità, un concetto che Baldanzi ha accolto con determinazione. "Sì, sicuramente lavoreremo bene," ha proseguito, "come abbiamo sempre fatto, sia dopo le vittorie che dopo le sconfitte. Ci prepareremo al meglio per la prossima partita e andremo a caccia del risultato, provando a vincere."

Questa mentalità riflette la determinazione di un gruppo giovane che ha ben chiaro l’obiettivo da raggiungere e che sta cercando ancora la formula giusta per trasformare il talento e la qualità individuale in risultati concreti nelle partite più decisive della stagione. Il cammino della Roma, tra conferme e difficoltà, è tutto da scrivere proprio in questa fase cruciale del campionato.

https://napolicalcio24.com/2025/12/01/roma-baldanzi-ko-che-fa-male-napoli-avanza-negli-scontri/?feed_id=95804&_unique_id=69317a0fd9014

giovedì 27 novembre 2025

Calciomercato Napoli e Serie A: ultime trattative e retroscena 21/11

La finestra di calciomercato si avvicina e le grandi squadre italiane iniziano a muoversi con decisione su più fronti. Tra trattative concrete, sondaggi e nomi caldi, ecco un quadro aggiornato sull’intensa giornata appena passata.

ROMA: Zirkzee nella lista giallorossa
La Roma sta osservando con attenzione Joshua Zirkzee, attaccante del Manchester United non inserito nelle rotazioni offensive dei Red Devils. Nelle ultime ore, i giallorossi hanno effettuato un primo sondaggio esplorativo per capire la possibilità di un prestito già a gennaio. La decisione finale da parte del club inglese non è ancora arrivata; si valuta la cessione anche in vista di una sistemazione definitiva. Nelle ultime settimane il giocatore ha destato interesse anche da Aston Villa e West Ham. Non si registrano offerte concrete finora, ma le parti restano in contatto per monitorare la situazione.

INTER: nel mirino Emiliano Martinez
L’Inter ha già in rosa Lautaro Martinez e Josep Martinez, ma guarda al mercato per rinforzare ulteriormente il ruolo di portiere. Secondo fonti estere, ‘El Dibu’ Emiliano Martinez, estremo difensore argentino dell’Aston Villa e campione del mondo, sarebbe un obiettivo concreto nerazzurro per i prossimi mesi. La dirigenza valuta una possibile trattativa per portare a Milano il portiere sudamericano, desideroso di cambiare aria e con esperienza internazionale di altissimo livello.

NAPOLI: occhi su Arthur Atta ma l’Udinese frena
Il Napoli, ormai privo di Zambo Anguissa per un lungo periodo a causa di un infortunio, cerca un centrocampista bravo a inserirsi subito negli schemi. Tra i nomi valutati c’è Arthur Atta dell’Udinese, giovane prospetto molto apprezzato, ma il club friulano ha ribadito la propria decisione di non cederlo a gennaio, con una valutazione intorno ai 30 milioni di euro. Il diretto interessato è considerato un elemento chiave per la squadra di Gotti, che vuole tenerselo per proseguire la stagione. Tra le alternative esterne al Napoli spicca Quinten Timber, profilo comunque seguito con attenzione.

Per quanto riguarda il centrocampo, seppur si punti a un innesto interno, appare difficile ipotizzare un trasferimento di Davide Frattesi dall’Inter alla squadra partenopea. I nerazzurri, infatti, non vogliono rinforzare una diretta concorrente sul palcoscenico nazionale. Invece, torna a essere caldo il nome di Kobbie Mainoo, talento emergente del Manchester United con scarse opportunità in prima squadra. Il prestito con opzione di riscatto sembra la formula più plausibile, anche alla luce dei precedenti positivi con altri giovani come Scott McTominay e Rasmus Hojlund.

Scott McTominay: forte interesse inglese, il Napoli dice no
Scott McTominay, centrocampista del Napoli, è finito nel mirino di vari top club inglesi, tra cui Arsenal, Tottenham, Everton e l’ex squadra Manchester United. Nonostante l’interesse proveniente dalla Premier League e il richiamo “del cuore” per la sua terra d’origine, il club azzurro ha fissato un prezzo altissimo per il centrocampista: offerte inferiori agli 80 milioni di euro non verranno considerate. Antonio Conte e la dirigenza vogliono mantenere McTominay come pilastro della squadra e stanno costruendo attorno a lui un progetto ambizioso. Per il momento la fortezza napoletana regge agli assalti.

JUVENTUS: scouting intensificato tra Verona e Parma
La Juventus continua a puntare su giovani di grande prospettiva e in questa ottica uno scout bianconero sarà presente al Bentegodi in occasione di Verona-Parma, partita in cui saranno monitorati con attenzione due giovani elementi: l’attaccante brasiliano Giovane e il centrocampista spagnolo Adrián Bernabè. Entrambi si stanno rivelando fondamentali nella corsa alla salvezza delle rispettive squadre, e la Vecchia Signora è pronta ad accelerare per inserirli nel proprio progetto futuro.

Parma e Verona, tuttavia, sembrano intenzionati a resistere a possibili cessioni già a gennaio, ritenendo troppo importanti questi giocatori, perlomeno fino alla fine della stagione. Federico Cherubini, dirigente juventino, segue Bernabè con attenzione ma consapevole della volontà ducale di mantenere stabilità fino a giugno.

Giovane, classe 2003, è diventato una delle rivelazioni del campionato grazie anche alla bravura del ds gialloblu Sogliano, capace di prelevarlo a parametro zero dal Corinthians e rivenderlo a un valore attuale di circa 15 milioni di euro. Su di lui si sono mossi anche Milan, Inter – con dirigenti e tecnici come Moncada, Chivu e Ausilio protagonisti di ricognizioni di persona – Fiorentina, Atalanta, Roma e la stessa Juventus, tutte con il radar acceso per il classe 2003.

In casa Juventus, inoltre, cresce l’interesse per Joi Nuredini, attaccante centrale classe 2004 del Genoa Primavera, autore di 4 gol in 7 presenze. Il giovane ha attirato attenzioni anche dall’estero, in particolare dall’Anderlecht, che ha già avuto modo di valorizzarlo in prima squadra la scorsa stagione. Con l’arrivo del tecnico Daniele De Rossi, è probabile che Nuredini venga presto promosso tra i professionisti per cercare di dare un contributo offensivo immediato.

CREMONESE: De Luca verso la cessione in Serie B
Manuel De Luca è fuori dalla lista della Cremonese dall’inizio della stagione e non ha più certezze sul proprio futuro in Serie A con i lombardi. L’attaccante punta a un trasferimento già dai primi giorni di gennaio per rilanciarsi. In Serie B numerose squadre lo stanno seguendo con interesse: Venezia, guidato dal suo ex allenatore Giovanni Stroppa, Modena e Monza sono le destinazioni più probabili, in attesa di eventuali uscite dal club brianzolo.

BOLOGNA e UDINESE: nuovi talenti nel mirino
Il Bologna ha inviato alcuni osservatori all’Estádio Nilton Santos durante Botafogo-Vasco da Gama per seguire da vicino David Ricardo, difensore centrale mancino classe 2002 del Botafogo, noto per la sua versatilità anche da terzino e la sua presenza fisica (189 cm).

In casa Udinese, riflessioni sono in corso in vista delle possibili partenze per la Coppa d’Africa, che potrebbero riguardare i terzini sinistri Hassane Kamara e Jordan Zemura. Kamara non è stato convocato dalla Costa d’Avorio da marzo 2025, mentre Zemura è elemento importante per lo Zimbabwe anche se non ha giocato nelle ultime amichevoli. La possibile doppia assenza potrebbe spingere Udinese a muoversi nel mercato invernale.

Intanto, Sandi Lovric sarà valutato dal nuovo allenatore Daniele De Rossi e potrebbe lasciare Udine a gennaio. Le richieste per il centrocampista si sono abbassate rispetto al passato, con una possibile operazione basata su un prestito con obbligo di riscatto intorno ai 7-8 milioni di euro, decisamente inferiore rispetto alle valutazioni iniziali della famiglia Pozzo.

TORINO: Che Adams cambia agente, Premier nel mirino
L’attaccante del Torino Che Adams, reduce dalla qualificazione ai Mondiali 2026 con la Scozia, ha cambiato agenti puntando sul Wasserman Group, realtà con solide relazioni soprattutto in Premier League. L’interesse inglese per l’attaccante nato nel 1996 non è una novità: Wolverhampton e Fulham avevano monitorato la situazione senza però concretizzare proposte. Il Torino mantiene alta l’attenzione sul giocatore, il cui contratto scade nel 2027. Prima di Natale si discuterà del futuro contrattuale o di possibili offerte che potrebbero aprire a trattative di mercato.

PARMA: l’arrivo di Guaita per la porta
Il Parma ha definito l’ingaggio del portiere spagnolo Vicente Guaita, prossimo a diventare ufficiale. L’estremo difensore ha superato le visite mediche e rappresenterà il vice o sostituto del titolare Zion Suzuki, out per almeno quattro mesi a causa di un infortunio.

ALTRI MOVIMENTI IN EUROPA: Fiorentina su Disasi, Lione rinnova Diarra, Bayern su Grimaldo, City punta Livramento
Situazione in evoluzione anche in Premier League e Ligue 1. Axel Disasi, difensore centrale del Chelsea, non rientra nei piani tecnici del club e potrebbe lasciare Londra in gennaio. Il tecnico Enzo Maresca ha chiarito che l’ex Monaco serve per sostenere la seconda squadra e dare esperienza ai giovani, ma non sarà rilanciato in prima squadra. La Fiorentina monitora Disasi e anche il giovane Josh Acheampong potrebbe essere un obiettivo per rinforzare la difesa.

>L’Olympique Lyonnais ha invece annunciato il rinnovo del contratto fino al 2028 per il portiere Lassine Diarra, arrivato nel 2023 dal Châteauroux e utilizzato finora in maniera molto limitata.

>Per quanto riguarda il Bayern Monaco, la dirigenza bavarese è pronta a cercare un terzino sinistro di grande livello in vista della prossima estate, con Alejandro Grimaldo del Bayer Leverkusen nel mirino. Il giocatore è valutato almeno 20 milioni di euro nonostante il contratto in scadenza nel 2027.

>Infine, il Manchester City ha messo nel mirino Tino Livramento, terzino destro classe 2002 del Newcastle. Pep Guardiola vede nel giovane talento scozzese il profilo ideale per il proprio gioco rapido e offensivo e sarebbe pronto a presentare un’offerta importante già a gennaio.

https://napolicalcio24.com/2025/11/22/calciomercato-napoli-e-serie-a-ultime-trattative-e-retroscena-21-11/?feed_id=95797&_unique_id=692899528c7ff

venerdì 21 novembre 2025

Travel & Culture: Ideas for Traveling in Style

Traveling is no longer just about ticking destinations off a list. For many modern travelers, it’s about creating experiences that blend culture, style and personal identity. Traveling with style doesn’t necessarily mean luxury hotels or designer luggage; it’s about how you choose your destinations, how you move through them, and how you connect with the places and people you meet along the way. In this article, we explore how travel and culture can come together to inspire stylish journeys that feel authentic, elegant and meaningful. From the way you plan and pack to the experiences you choose, every detail can reflect your own way of being in the world.

Redefining “traveling in style”

For a long time, “traveling in style” was associated with first-class flights, five-star hotels and glamorous outfits. Today the concept has evolved. Stylish travel is more about attitude than budget: it’s about being intentional, curated and aware. A stylish traveler pays attention to details: choosing character-filled accommodations instead of anonymous chains, supporting local artisans rather than mass-produced souvenirs, dressing in a way that is both comfortable and refined, respecting local culture while still expressing their personal taste. This kind of travel doesn’t chase trends; instead, it creates its own rhythm. It values quality over quantity: fewer destinations, more depth; fewer rushed check-ins, more meaningful moments. If you’re looking for inspiration on how to shape this kind of experience, you can explore inspiring travel and culture ideas for modern explorers on InstantVista, where itineraries and stories focus on style, substance and atmosphere.

Choosing destinations that reflect your style

The first step to traveling with style is choosing destinations that resonate with who you are. Some cities are perfect for design lovers, others for foodies, art enthusiasts or nature seekers. Travel becomes truly stylish when your surroundings feel aligned with your interests and aesthetic sensibility. If you love art and architecture, you might be drawn to cities with vibrant museums and striking buildings. If you’re passionate about slow living, you might prefer coastal villages, wine regions or small towns where you can walk everywhere and enjoy long, relaxed meals. If you’re into contemporary culture, creative hubs full of galleries, concept stores and independent cafés will likely inspire you more than traditional tourist hotspots. To find the right destination, think about:
  • The kind of atmosphere you enjoy: calm, energetic, bohemian, elegant, minimal, colorful.
  • The type of experiences you value most: food, art, music, nature, design, local crafts.
  • The pace you prefer: fast city breaks or slow journeys with time to wander and get lost.
Matching your personal style to the character of a place turns your trip into a natural extension of your lifestyle, rather than a disconnected escape.

Curating experiences instead of collecting checklists

One of the hallmarks of stylish travel is the way you design your days. Instead of racing from one landmark to another, you can curate a sequence of experiences that feel meaningful and harmonious. Less “I must see everything,” more “I want to feel the soul of this place.” For example, rather than trying to visit every museum in one day, you might choose a single exhibition that truly interests you and pair it with a walk through a neighborhood full of local cafés, bookstores and small galleries. Instead of booking a generic bus tour, you might opt for a guided walk with a local who shares stories about the city’s history, street art or culinary traditions. Small rituals also play a big role: a morning coffee at the same bar, a short journal session at sunset, a daily stroll through a park or along the waterfront. These habits create continuity, turning a short stay into a miniature version of a life well-lived. If you’re seeking ideas on how to shape these kinds of days, InstantVista offers plenty of suggestions, especially in its lifestyle section, with articles like stylish travel and lifestyle tips for meaningful cultural journeys, which focus on balancing aesthetics, comfort and authenticity.

Dressing for the journey: comfort, elegance and cultural respect

Style also shows in how you dress while traveling. Clothing should be practical enough to handle walking, changing weather and long days, yet polished enough to make you feel confident and at ease in different situations, from museums and restaurants to local markets and evening events. Instead of filling your suitcase with random items, think in terms of a small, curated travel wardrobe:
  • Neutral basics that can be mixed and matched.
  • Comfortable yet refined shoes suitable for walking.
  • A few standout pieces or accessories that express your personality.
  • Layers that adapt to changing temperatures.
Equally important is cultural sensitivity. In many destinations, dressing respectfully is a sign of consideration and good manners. Stylish travelers do their research in advance, understanding local customs regarding modesty, religious sites and social norms. This doesn’t limit your expression; it refines it. Choosing what to wear becomes a thoughtful act that blends aesthetics with empathy.

Capturing memories with intention

Today, every trip generates dozens, sometimes hundreds, of photos and videos. Traveling in style means being a bit more intentional about how you document your journey. Instead of taking pictures of everything, you can focus on capturing small, meaningful details: a doorway, the way light falls on a wall, a beautifully plated dish, a street sign, a handwritten menu, a local face (always with respect and permission). Keeping a travel journal, whether analog or digital, adds another layer of depth. Writing down impressions, sounds, smells, conversations and reflections transforms your journey into a personal narrative rather than a random collection of moments. Your memories become richer, and you’ll be able to revisit not just what you saw, but how you felt. Stylish travel is ultimately about coherence: the way you move, observe, interact, dress and remember forms a complete, harmonious picture of your time away.

Designing your own signature travel style

In the end, traveling with style is not about copying influencers or chasing Instagram-perfect scenes. It’s about designing your own signature way of exploring the world. Some travelers feel most themselves in vibrant cities full of energy; others come alive in silence, surrounded by nature. Some love structured itineraries with every detail planned; others prefer flexible frameworks with room for spontaneous detours. The key is to identify what truly inspires you and build your trips around that core. Ask yourself:
  • Which places have made me feel most at home, even if I had never been there before?
  • What moments from past trips do I remember most vividly—and why?
  • What do I want to feel on my next journey: inspired, relaxed, challenged, connected?
As you answer these questions, patterns start to emerge. Maybe you’re drawn to coastal cities, to mid-sized towns with strong cultural scenes, or to remote landscapes with dramatic views. Maybe food, architecture or music plays a central role in your experience. These clues will help you shape future trips that feel naturally stylish, because they are aligned with who you are.

Conclusion

Travel & culture, when combined with a personal sense of style, can transform any trip into something much deeper than a simple vacation. By choosing destinations that reflect your interests, curating experiences instead of chasing checklists, dressing with intention and respect, and documenting your journey thoughtfully, you create a way of traveling that is uniquely yours. Stylish travel is not about perfection—it’s about presence. It’s choosing to live each moment of your journey with awareness, curiosity and a touch of elegance, wherever you go. https://napolicalcio24.com/2025/11/21/travel-culture-ideas-for-traveling-in-style-2/?feed_id=95787&_unique_id=69211efc6cbb2

giovedì 20 novembre 2025

I Top 100 di sempre per The Athletic: CR7 5°, Maldini 17°, Del Piero 72°

The Athletic, la prestigiosa rivista internazionale specializzata in calcio, ha pubblicato una sua personale classifica dei cento più grandi calciatori della storia. Come spesso accade in queste graduatorie basate sull’opinione di giornalisti ed esperti, la lista ha già suscitato dibattiti e qualche sorpresa riguardo alle posizioni assegnate.

Al primo posto svetta Lionel Messi, considerato da The Athletic come il miglior calciatore di tutti i tempi. A seguire, sulla seconda posizione, troviamo Diego Maradona, simbolo indiscusso del calcio argentino e mondiale, mentre al terzo posto si piazza l’intramontabile Pelé, icona brasiliana. Nella top five, completa Cristiano Ronaldo, fermo al quinto posto.

Il migliore italiano nella lista stilata da The Athletic è Paolo Maldini, piazzatosi al 17° posto: un risultato che conferma il valore e l’impatto del leggendario difensore milanista nell’evoluzione del calcio mondiale. Non mancano però alcune posizioni sorprendenti per altri campioni italiani: Roberto Baggio si trova al 39° posto, mentre Alessandro Del Piero è relegato addirittura al 72°.

Tra gli altri nomi di spicco sulla classifica si segnala la presenza di grandi campioni di diverse epoche e nazionalità, a partire da leggende come Giacinto Facchetti (93°), Paolo Rossi (86°), Francesco Totti (69°), Gianni Rivera (68°), fino a icone come Dino Zoff (34°) e Gianluigi Buffon (33°). La classifica mette in luce la ricchissima storia del calcio mondiale, con protagonisti che hanno segnato epoche e stili differenti.

La lista completa, che si estende dal centesimo al primo posto, è un viaggio attraverso la storia del calcio: si parte da Uwe Seeler al 100° posto, passando per Javier Zanetti (99°), Kevin Keegan (98°), e via via risalendo con nomi come Alan Shearer (96°), Gareth Bale (94°) e Patrick Vieira (91°). Sono presenti inoltre campioni tuttora in attività come Mohamed Salah (67°), Kevin De Bruyne (66°), e Kylian Mbappé (29°), a testimonianza del grande valore riconosciuto agli interpreti contemporanei del gioco.

Di seguito, alcune delle posizioni più significative della classifica:

  • 100. Uwe Seeler
  • 99. Javier Zanetti
  • 97. Gunnar Nordahl
  • 93. Giacinto Facchetti
  • 86. Paolo Rossi
  • 79. Paul Gascoigne
  • 72. Alessandro Del Piero
  • 69. Francesco Totti
  • 57. Giuseppe Meazza
  • 45. Fabio Cannavaro
  • 39. Roberto Baggio
  • 37. Andrea Pirlo
  • 34. Dino Zoff
  • 33. Gianluigi Buffon
  • 19. Franco Baresi
  • 17. Paolo Maldini
  • 12. Ronaldo
  • 5. Cristiano Ronaldo
  • 3. Pelé
  • 2. Diego Maradona
  • 1. Lionel Messi

La top 3 rappresenta pienamente l’eterna discussione nel calcio moderno riguardo ai più grandi di sempre, con Messi che si prende la scena in questa valutazione, superando due colossi come Maradona e Pelé. La presenza di Maldini al 17° posto sottolinea la grandezza della scuola italiana, che vanta autentici monumenti del calcio mondiale anche in questa speciale graduatoria.

In conclusione, la classifica di The Athletic racconta una storia avvincente fatta di leggende che hanno scritto pagine indelebili nel mondo del calcio, stimolando naturalmente confronti e discussioni tra gli appassionati di tutto il mondo.

https://napolicalcio24.com/2025/11/20/i-top-100-di-sempre-per-the-athletic-cr7-5-maldini-17-del-piero-72/?feed_id=95782&_unique_id=691f98b319219

mercoledì 19 novembre 2025

George Gardi parla di Osimhen, Galatasaray e futuro calcio

Sky Sport Germania lo definisce “il super agente”, i media turchi lo conoscono come “l’uomo che realizza i sogni”. George Gardi è una figura chiave nel mercato internazionale, un consulente di successo che ha influenzato le trattative di alcuni dei club più importanti. In un’ampia intervista concessa all’emittente tedesca, Gardi ha raccontato il suo percorso e il suo ruolo cruciale nel calcio turco, in particolare col Galatasaray.

Dal suo ingresso nel mondo del calcio al ruolo attuale “Ho iniziato come agente FIFA, poi la mia attività si è sviluppata come intermediario in trattative internazionali di rilievo. Ora mi definisco un consulente di mercato completo: analizzo i movimenti, negozio, costruisco progetti di squadra e seguo i giocatori nel loro percorso professionale. Lo faccio con un team di 5-6 persone che mi affiancano costantemente”, racconta Gardi.

Il rapporto con il Galatasaray: da semplice intermediario a pilastro del mercato George Gardi è spesso associato alle grandi stelle che si trasferiscono al Galatasaray. “Il mio arrivo in Turchia è noto perché accompagno i campioni, ma dietro ai trasferimenti c’è un lavoro dettagliato e complesso. Collaboriamo con il Presidente, il Vicepresidente e l’allenatore, in un team coeso. Quando ho iniziato alcuni trasferimenti, molti li consideravano impossibili, ma con strategia e pazienza abbiamo raggiunto risultati straordinari, e continueremo a farlo” spiega.

Il racconto di come è nato il legame con il Galatasaray è emblematico: “Nell’estate del 2022, dopo le elezioni nel club, ho incontrato il nuovo responsabile del calcio e ho proposto la mia visione per riportare il Galatasaray ai vertici. Da lì sono scaturiti alcuni acquisti chiave: Torreira dall’Arsenal, Mertens in prestito gratuito dal Napoli e, soprattutto, Icardi dal Paris Saint-Germain. Il trasferimento di quest’ultimo è stato frutto di mesi di trattative serrate e si è rivelato determinante per la stagione della squadra.”

Icardi, un’operazione simbolo “Il suo era un trasferimento visionario – racconta Gardi – perché Mauro arrivava da una stagione non brillante al PSG e non era titolare. Aveva bisogno di un ambiente che gli garantisse fiducia, e nel Galatasaray ha trovato la passione perfetta per tornare protagonista ai massimi livelli. Nonostante le perplessità iniziali legate alla sua vita privata, è stato un successo sotto ogni punto di vista: ha attirato giovani tifosi, migliorato il marketing e soprattutto ha contribuito sul campo con la sua leadership”.

Sul futuro di Icardi Gardi è cauto ma deciso: “Ha rifiutato un’offerta da 120 milioni netti in Arabia Saudita nell’estate 2023 perché l’amore dei tifosi era la sua priorità. È uno dei più grandi giocatori della storia recente del club e il rinnovo del suo contratto sarà la miglior decisione presa dal Galatasaray.”

Le ambizioni del Galatasaray e il valore delle trattative “Il presidente, il vice e il consiglio sono ambiziosi – prosegue Gardi – e io condivido la visione di portare il Galatasaray nelle fasi finali della Champions League e, magari, nel 2029 partecipare al Mondiale per Club. Per fare questo è importante cogliere le giuste opportunità economiche sul mercato, come abbiamo fatto con Davinson Sanchez dal Tottenham per meno di 10 milioni, Lucas Torreira a 6 milioni o Zaniolo a 15 milioni nonostante un’offerta inglese doppia. Ogni acquisto va studiato scrupolosamente per non sbagliare.”

Secondo Gardi, “il mercato turco offre sicuramente stipendi importanti, ma non è solo quello a convincere i giocatori. Oggi calciatori di 26-28 anni scelgono il Galatasaray per la competitività europea e per la passione dei tifosi, un ambiente unico non solo in Europa ma nel mondo.”

Leroy Sané e un ingaggio “da sogno” “Ho iniziato le trattative per Sané mesi prima della finestra di mercato – ricorda Gardi – affrontando diversi passaggi complessi, cambi di agenti e forti offerte da club inglesi, tedeschi e arabi. Ho convinto Sané e il nuovo entourage che il Galatasaray sarebbe stato il luogo ideale per diventare un leader, vincere a livello nazionale ed europeo, e affrontare una nuova sfida al culmine della carriera. La fiducia riposta in me è stata fondamentale per chiudere il trasferimento prima della Coppa del Mondo.”

Gardi svela, inoltre, il rapporto speciale con l’agente Pini Zahavi, con cui condivide oltre 15 anni di collaborazione: “Nonostante le offerte più alte da altri club e dal mercato saudita, la fiducia reciproca e la visione condivisa hanno portato al successo della trattativa.”

Victor Osimhen: da sogno a realtà al Galatasaray Un’altra operazione di grande valore è stato il trasferimento di Victor Osimhen in prestito dal Napoli. “Quando ho proposto Osimhen al Galatasaray, in molti non ci credevano — ricorda Gardi — il mister inizialmente era scettico, e anche il club italiano non sembrava intenzionato. Ma con un piano chiaro, ho convinto Victor a rinnovare il suo contratto con Napoli, abbassare la clausola da 100 a 75 milioni e considerare il prestito. Abbiamo trattato a lungo, anche a Istanbul, in condizioni di grande pressione dovute alla chiusura della lista UEFA: oltre due ore di discussioni all’aeroporto con migliaia di tifosi in attesa. Il suo amore per il club è stato decisivo.”

Il parere di Gardi sulla permanenza di Osimhen è netto: “Victor ha sottoscritto un progetto a lungo termine, non è una semplice tappa di passaggio ma un leader chiamato a guidare il Galatasaray verso ambizioni ancora più grandi. È felice in Turchia, apprezzato dai tifosi e protagonista in Champions. Non vedo motivi per cambiare.”

Il centravanti è anche il giocatore più pagato della squadra, senza clausole rescissorie, un segnale della volontà del club di mantenerlo a lungo.

Progetti futuri e nuovi obiettivi Gardi non si sbilancia sui nomi futuri, ma assicura: “I tifosi possono continuare a sperare in nuovi acquisti di alto profilo. Se continuerò con il club, porterò giocatori importanti – anche più di quelli arrivati finora. Il percorso con il Galatasaray non è ancora finito, nonostante gli elogi ricevuti da molti club nel mondo. Con l’allenatore Okan Buruk, che stimo molto, condividiamo obiettivi ambiziosi, ma sappiamo che c’è ancora tanto lavoro da fare.”

Una carriera con trattative di alto livello Il palmares di Gardi include trattative storiche: “Samuel Eto’o è stato uno dei primi grandi trasferimenti che ho curato, con passaggi in Inghilterra, Italia e Turchia. Ho lavorato anche a operazioni per Mario Gomez al Besiktas, Samir Nasri dal Manchester City e Jeremy Menez con Leonardo. Tra le mie collaborazioni anche quelle con Gervinho e Djourou all’Arsenal, Marek Hamsik, Eljif Elmas – da Napoli a Lipsia –, oltre a Castagne in Premier e Morata.”

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Calciomercato Serie A 18 novembre: indiscrezioni e trattative Napoli

INTER, ODOGU E PALACIOS IN USCITA. MILAN VALUTA FULLKRUG PER L’ATTACCO DI GENNAIO E RINNOVA SAELEMAEKERS. JUVENTUS TORNA SU XHAKA. ROMA TRA RINNOVI E NUOVI INTERESSI. ATALANTA CON IL GALATASARAY SU LOOKMAN. LAZIO TRA USCITE POSSIBILI E IPOTESI INSIGNE. LECCE TENTA DI TRATTENERE TIAGO GABRIEL

INTER Nel pieno della settimana che anticipa il derby della Madonnina, l’Inter potrebbe dire addio a due giovani difensori che fin qui hanno faticato a trovare spazio. Tomas Palacios e David Odogu, sebbene distanti tre anni anagrafici – l’argentino è nato nel 2003, il tedesco nel 2006 – condividono un destino molto simile. Palacios, rientrato dal prestito al Monza, non ha disputato nemmeno un minuto in questa stagione, mentre Odogu ha visto il campo solo per pochi minuti durante una partita di Coppa Italia con il Milan. Va inoltre evidenziato l’investimento significativo fatto dalle due società: circa 7 milioni di euro, al netto delle clausole, per ciascun calciatore ma con risultati finora insufficienti. Se Palacios ha mostrato di non essere ancora pronto per il palcoscenico della Serie A ad alti livelli, il discorso su Odogu è più aperto, soprattutto considerando la sua giovane età. Nonostante ciò, nel Milan di Massimiliano Allegri, per ora non trova spazio e un prestito rimane la soluzione più probabile, a patto che il tecnico rossonero voglia rinforzare numericamente la difesa. Per Palacios, invece, si profila un addio definitivo con offerte concrete dal Sud America, in particolare dall’Independiente Rivadavia, che rappresenta la destinazione preferita dal giocatore. La trattativa con il club argentino potrebbe rivelarsi complessa, visto il precedente processo per portarlo a Milano.

MILAN Il Milan si appresta ad affrontare la sessione di calciomercato invernale senza la volontà di compiere spese importanti, tuttavia un intervento in attacco si rende probabilmente necessario, a meno che Gimenez e Nkunku non diano segnali di miglioramento. Tra i nomi seguiti c’è quello di Niclas Fullkrug, attaccante del West Ham. Già nel 2024 il Milan aveva corteggiato questo profilo, che però aveva preferito l’esperienza in Premier League al ritorno in Italia, scelta poi saggiata dalla preferenza per Morata allora al Diavolo. Fullkrug sta attraversando un periodo complicato, anche a causa di alcuni infortuni, ma è animato dalla voglia di riscatto. La possibilità di giocare con continuità potrebbe essere cruciale per tornare a un buon livello. Le prime mosse milaniste sono partite, ma il mercato è ancora lontano. Proseguono inoltre le trattative per il rinnovo contrattuale di Alexis Saelemaekers. Il club rossonero e il giocatore sono in contatto costante, con l’obiettivo di prolungare l’accordo attuale fino al 2027. La proposta è un contratto quadriennale con opzione per il quinto anno e un aumento di stipendio. Saelemaekers, rientrato dal prestito alla Roma, ha riacquistato spazio nel progetto di Allegri e rappresenta un tassello fondamentale per il Milan che punta a blindarlo a lungo termine. Sul fronte mercato in uscita, il Galatasaray resta molto interessato ad Ademola Lookman, attualmente di proprietà dell’Atalanta, così come avrebbe apprezzamenti per Rafael Leao, anche se la cessione del portoghese a gennaio è al momento esclusa, con il Milan deciso a tenerlo e l’attaccante totalmente concentrato sulla prossima partita contro l’Inter.

JUVENTUS Torna in auge nell’agenda della Juventus il nome di Granit Xhaka, centrocampista svizzero attualmente al Sunderland. Solo poche settimane fa la società bianconera aveva escluso l’opzione del suo acquisto a causa dell’età e della valutazione elevata (circa 15 milioni di euro). Tuttavia la situazione è cambiata. Il centrocampo juventino ha palesato evidenti lacune e la necessità di un regista esperto si è fatta stringente, soprattutto con l’arrivo di Luciano Spalletti, che sta costruendo una squadra basata su un 4-3-3 col centrocampo a tratti impreciso. Xhaka, che al Sunderland è protagonista con prestazioni di rilievo e contributi offensivi importanti, torna quindi nel mirino della Juventus, che è pronta a tornare alla carica. Il club inglese non chiude a un’eventuale cessione ma chiede più della cifra spesa in estate. La valutazione complessiva sta tuttavia spingendo la Juve a considerare seriamente l’opportunità di completare il centrocampo in questo modo.

ROMA A Roma la situazione ruota attorno ai rinnovi e alle nuove idee per l’estate. Kostas Tsimikas, arrivato in prestito secco dal Liverpool, non ha pienamente convinto Gasperini nei primi mesi di permanenza e il suo futuro appare incerto. Probabile che resti almeno fino a giugno, ma la società è interessata per la stagione successiva a Samuele Angori, difensore classe 2000 in forza al Pisa, già osservato nelle ultime settimane e oggetto di interesse anche da parte del Sassuolo. Nei prossimi mesi la Roma potrebbe stringere accordi con il Genoa per uno scambio d’interessi riguardante due giovani centrocampisti: Morten Frendrup, seguito con interesse dai giallorossi da tempo, e Nicolò Pisilli, ex talento giallorosso ora a Genova su cui Alberto De Rossi, nuovo tecnico rossoblù, punta moltissimo per il futuro. Sullo stesso fronte rinnovi, invece, si lavora per blindare i punti fermi Gianluca Mancini e Bryan Cristante, pilastri del progetto Gasperini e cercati da altri club. Entrambi sono vicini al prolungamento dei rispettivi contratti, con scadenza al 2027 e possibilità di accordi che scongiurino il rischio di perderli a parametro zero. Infine, per quanto riguarda la rosa e la gestione del giovane, Tommaso Baldanzi appare destinato a cambiare casacca in prestito nel mercato invernale, con club come Hellas Verona, Genoa e Torino interessati a garantirgli maggiore minutaggio e esperienza in Serie A. Sullo sfondo resta aperta la questione Lorenzo Pellegrini: il centrocampista e capitano giallorosso è in scadenza e il rapporto con la società è in una fase delicata, sospeso tra possibili rinnovi e valutazione di eventuali alternative al suo attuale ingaggio, considerato fuori dalla politica salariale del club.

ATALANTA L’Atalanta si trova davanti a uno dei nodi più importanti per la propria stagione: Ademola Lookman. Rientrato dal Mondiale mancato, dovrebbe fare il proprio ritorno a Zingonia in vista delle ultime sei gare del 2025, partendo dal match casalingo contro il Napoli. La società, come riportato dalla rosea, considera il contributo di Lookman cruciale per rilanciare la squadra in campionato, specie dopo un periodo senza vittorie durato oltre due mesi. Il mercato per Lookman resta aperto con diverse squadre interessate, tra le quali Atletico Madrid e Tottenham, ma la candidatura più concreta e che offre le condizioni migliori è quella del Galatasaray, pronto a mettere sul tavolo un ingaggio faraonico fino a 9 milioni netti annui e con il sostegno di Victor Osimhen, compagno e sponsor interno nel club turco. Il club bergamasco valuta con attenzione ogni possibile scenario, considerando il rendimento del nigeriano nelle prossime gare.

LAZIO Il mercato di gennaio si avvicina e la Lazio aspetta il via libera per tornare a operare concretamente. Il blocco agli acquisti pesa ancora, ma una delle situazioni da monitorare riguarda Nuno Tavares, arrivato nell’estate scorsa per circa 5 milioni di euro più un 35% sulla futura rivendita all’Arsenal. Nonostante un impatto brillante con la Serie A in passato, ora è sul mercato: Angelo Fabiani, dirigente biancoceleste, ha ammesso che a gennaio si rifiutò un’offerta importante del Milan. Le valutazioni sul giocatore sono cambiate, ma eventuali cessioni potrebbero servire a finanziare qualche intervento in entrata per accumulare risorse valide in chiave salvezza. Sul taccuino biancoceleste resta anche il nome di Lorenzo Insigne, senza club da luglio dopo l’addio al Toronto, che mantiene aperti i contatti con Maurizio Sarri. La Lazio spera che a dicembre possa arrivare il via libera della Federazione per tesserarlo, mentre il Parma osserva la situazione con interesse e la Fiorentina monitora possibili sviluppi.

BOLOGNA La classifica marcatori di Serie A dopo undici giornate vede in testa una coppia insolita: Hakan Calhanoglu dell’Inter e Riccardo Orsolini del Bologna, entrambi con cinque reti. Un dato che evidenzia l’assenza di grandi goleador classici e che consegna spazio a giocatori che stanno consolidando il proprio ruolo, come Santiago Castro. Il fantasista rossoblù, classe 2002, è seguito con attenzione da club importanti come Atletico Madrid e Tottenham, ma finora preferisce continuare la sua crescita in Serie A. Anche l’Inter lo monitora da tempo come potenziale futuro acquisto importante.

FIORENTINA E VENEZIA Il Gazzettino di Venezia offre aggiornamenti sul prestito di Hans Nicolussi Caviglia dalla Fiorentina. Il centrocampista altoatesino ha giocato otto partite, sette da titolare, e qualora dovesse raggiungere il 50% delle presenze da almeno 45 minuti, scatterà l’obbligo per la Viola di versare sette milioni di euro al Venezia, con ulteriori bonus e una percentuale sulla futura rivendita. Un accordo importante che potrebbe concretizzarsi nella seconda parte della stagione.

LECCE Il calciomercato di gennaio si avvicina e al Lecce già si guarda con attenzione alle possibili offerte che potrebbero arrivare per i propri gioielli. Il nome più caldo è quello di Tiago Gabriel, elemento chiave nella difesa del Lecce e uno scoperta eccellente del direttore sportivo Pantaleo Corvino. Secondo il dirigente, sono già stati ricevuti primi sondaggi con offerte attorno ai 25 milioni di euro. Ufficialmente il club salentino non intende muoversi a gennaio, ma la tentazione di cedere potrebbe essere forte qualora arrivassero proposte importanti, con Inter e Juventus tra le ipotesi più persistenti nel nostro campionato.

PISA Infine, un altro nome seguito dalle big è Idrissa Touré, protagonista della storica prima vittoria in Serie A del Pisa in 21 anni, con un gol decisivo. Il centrocampista, ambito da diverse squadre, sarebbe anche finito nel mirino della Roma di Gasperini per rinforzare la fascia destra. Il presidente del Pisa, Giuseppe Corrado, ha confermato l’interesse ma anche la volontà di trattenere il giocatore, che ha confermato il suo attaccamento al progetto.

CALCIO ESTERO Sul fronte internazionale, Patrick Bamford ha lasciato la condizione di svincolato firmando per lo Sheffield United con un contratto di un mese e mezzo. Philippe Clement ha trovato un ingaggio come allenatore del Norwich, penultimo nella Championship inglese, dopo nove mesi lontano dalle panchine. In ambito giocatori, Troy Parrott, autore del gol vittoria che ha permesso all’Irlanda di accedere ai playoff mondiali, è finito nel mirino del Tottenham. Da segnalare anche il possibile interesse del Manchester United per Joao Gomes del Wolverhampton, con un’offerta da 44 milioni di sterline, e quello del Manchester City per Said El Mala, giovane esterno di prospettiva del Colonia in Bundesliga.

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martedì 18 novembre 2025

Napoli, Conte riceve i primi 3 nazionali: confronto imminente?

A Castel Volturno l’atmosfera si fa sempre più intensa in vista del delicato appuntamento di sabato contro l’Atalanta. Il Napoli di Antonio Conte è tornato al lavoro con una seduta pomeridiana studiata nei minimi dettagli, tra palestra e campo, per prepararsi al meglio a questo snodo fondamentale della stagione.

Il tecnico azzurro ha potuto riabbracciare tre giocatori chiave, rientrati dagli impegni con la Nazionale italiana: il difensore Giovanni Di Lorenzo – anche capitano della squadra – il giovane talento Simone Buongiorno e l’esterno offensivo Matteo Politano, da sempre una pedina imprescindibile nello scacchiere del mister. Con il ritorno di questi elementi, la squadra potrà così proseguire la preparazione a ranghi quasi completi, concentrandosi sull’intensità e sulla precisione tattica.

La giornata, infatti, è stata suddivisa in due momenti distinti ma complementari. Prima la squadra ha svolto una sessione di forza in palestra, fondamentale per garantire alle gambe la giusta benzina in questa fase cruciale del campionato, poi spazio a un lavoro tecnico e tattico sul campo, con esercitazioni mirate per affinare schemi e dettagli in vista dell’incontro con la Dea di Gian Piero Gasperini. Un match che rappresenta un vero e proprio crocevia nelle ambizioni europee del club partenopeo.

Il rientro dei big azzurri non segna solo un ritorno sul piano fisico, ma apre anche scenari di confronto all’interno dello spogliatoio. Antonio Conte, infatti, potrebbe avviare dei dialoghi con i leader del gruppo, dal momento che sia Di Lorenzo che Politano sono considerati figure chiave e punti di riferimento all’interno dello spogliatoio, rispettivamente capitano e vicecapitano della squadra.

Queste conversazioni diventano particolarmente importanti dopo le dichiarazioni rilasciate da Conte al termine della partita contro il Bologna, quando il tecnico ha espresso tutto il suo disappunto per le condizioni fisiche della sua squadra. Le indiscrezioni parlano infatti di una possibile richiesta da parte di alcuni calciatori di ridurre i carichi di lavoro. Da oggi, con il rientro dei veterani, il confronto diventa fondamentale per trovare soluzioni condivise e ritrovare il giusto equilibrio tra fatica e carica agonistica.

Il Napoli si prepara dunque a vivere giorni intensi, sul campo e nello spogliatoio, con la consapevolezza di dover affrontare un avversario tostissimo come l’Atalanta, ma anche la determinazione di riprendere la marcia verso gli obiettivi stagionali. Antonio Conte e i suoi uomini sanno che il momento di dimostrare forza e solidità è arrivato, e la sfida di sabato rappresenta la prima occasione per rimettere tutto in gioco.

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Ex agente Lucca: "Napoli non ha sbagliato, ma ci si aspettava di più"

Antonino Imborgia, ex agente di Lorenzo Lucca, ha analizzato ai microfoni di Stile TV il momento delicato vissuto dall’attaccante azzurro, soffermandosi su un rendimento che finora non ha soddisfatto pienamente le aspettative legate al suo talento. Lucca, autore di una carriera in costante crescita, si trova ora a dover affrontare le difficoltà tipiche di un grande club come il Napoli.

“Ho sempre speso parole importanti su di lui, ma onestamente mi aspettavo un impatto meno complicato – ha spiegato Imborgia –. Parliamo di un giocatore di 25 anni, non certo un ragazzino da plasmare ancora, eppure la sua presenza in campo è stata condizionata da parecchie difficoltà, almeno rispetto a quanto si poteva immaginare. Rimane il fatto che probabilmente una delle motivazioni principali di questo momento complicato è il poco minutaggio ricevuto finora”.

Un aspetto noto già alla firma con il Napoli?

“È chiaro che Lucca fosse consapevole già prima di approdare in azzurro delle difficoltà nel trovare spazio, visto il livello della rosa a disposizione di Antonio Conte – ha proseguito l’ex agente –. Molti dubitano della sua qualità, o credono che il Napoli abbia fatto una scelta sbagliata acquistandolo, ma questo non rispecchia la realtà. Lorenzo possiede grande talento e capacità tecniche, il problema principale è che fatica a emergere in un contesto ad altissima competitività”.

Come si spiega, allora, il gap tra aspettative e realtà?

“È vero che l’infortunio di Lukaku ha influito, magari togliendo a Lucca un’occasione importante per giocare di più – ha ammesso Imborgia –. Tuttavia, quando si milita in un club di prima fascia bisogna essere in grado di fare leva sulle proprie forze e qualità per ritagliarsi spazio e fiducia. Lo ripeto: Lorenzo non è certo un giovane al debutto, ha ormai una certa esperienza alle spalle e deve dimostrare personalità e determinazione per affermarsi”.

Consiglierebbe una cessione a gennaio?

“Non credo sarebbe la scelta giusta al momento, a meno che la situazione interna, soprattutto il rapporto con Conte e i compagni, non peggiori drasticamente – ha concluso Imborgia –. Di certo, se dovesse andare via, dovrebbe essere per accasarsi in un club di alto lignaggio, come Roma o Inter, che lottano per obiettivi simili a quelli del Napoli. D’altronde Lucca era seguito da molti, da Fiorentina, Milan e altri ancora, ma ha scelto Napoli ed è un giocatore con carattere: non molla facilmente”.

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lunedì 17 novembre 2025

Caressa: "Italia crolla, Gattuso deve esser consapevole. Roma ok, Napoli osserva"

Intervista esclusiva

Fabio Caressa, voce storica di Sky Sport e giornalista sportivo di grande esperienza, ha analizzato con lucidità il momento complicato della Nazionale italiana di calcio in una lunga intervista rilasciata alla stampa italiana durante la cerimonia di presentazione del Gran Galà del Calcio AIC 2025. Il tema centrale affrontato è stato il recente KO pesante dell’Italia con la Norvegia, che ha evidenziato lacune tecniche e soprattutto emotive.

“Non era prevedibile una sconfitta così netta, con ben tre gol di scarto, soprattutto dopo un primo tempo che faceva ben sperare - esordisce Caressa -. Ma nella ripresa la squadra si è completamente liquefatta, perdendo quella compattezza e lucidità che una Nazionale deve dimostrare, soprattutto in gare decisive.”

L’ex telecronista si concentra sull’aspetto emotivo, ritenendolo il punto più preoccupante: “È evidente che questa squadra non è a posto mentalmente; ci sono aspetti da sistemare entro marzo, alla vigilia degli spareggi. Cambiare modulo da una partita all’altra non aiuta, anzi bisogna avere idee chiare e partire da lì.”

Il futuro di Gattuso sulla panchina azzurra è un altro tema caldo, sul quale Caressa non nasconde un certo affetto e al tempo stesso realismo: “Bisogna prendere decisioni precise, anche se dolorose, basandosi sui dati del campionato. Sono di parte, ovviamente, ma credo in Rino. Può fare grandi cose a patto che si tranquillizzi e conduca la Nazionale ai playoff con la giusta consapevolezza delle proprie capacità.”

Parlando degli spareggi di marzo, Caressa individua nel mix tra convinzione e tranquillità la chiave per il riscatto: “Quello che manca è proprio la consapevolezza dei propri mezzi. Non è una squadra scarsa, ma non riesce a esprimere la propria potenzialità in modo costante. Abbiamo visto partite in cui l’Italia parte bene ma poi si sgretola, come contro Moldova e Norvegia. Il primo obiettivo è ritrovare questa sicurezza.”

Per risalire, secondo il giornalista, il gruppo deve diventare più fisico, ma senza esagerare: “La coppia di punte che giocano vicine funziona, e dovrebbe rappresentare il punto di partenza. Il modulo con difesa a tre e due esterni che spingono può essere rischioso. Serve una squadra più corta e verticale, perché il possesso palla sterile non porta risultati concreti. Le statistiche confermano che segnare avviene molto di più quando si riconquista palla in zone avanzate.”

Riguardo al confronto con gli avversari diretti per la qualificazione ai Mondiali 2026, Caressa non nasconde la realtà: “L’Italia è sicuramente inferiore ad alcune grandi nazionali come Francia, Spagna, Portogallo e Inghilterra. Anche il Brasile, con Ancelotti, si preannuncia competitivo così come l’Argentina. La Germania invece non è così distante da noi. Stando al ranking mondiale, siamo noni, ma non possiamo illuderci: non siamo al livello di alcune di queste squadre e non lo si può nascondere, soprattutto considerando le recenti assenze dal Mondiale.”

Sul possibile avversario degli spareggi, la Svezia, Caressa consiglia prudenza: “Meglio evitare squadre con punte forti, perché nei match secco fanno la differenza e possono condizionare l’andamento della partita. Noi abbiamo attaccanti forti, ma non vorrei affrontare avversari simili fuori casa.”

Spazio anche al calcio italiano di club, con un focus sul duello tra Roma, Inter e Milan in campionato: “Questo equilibrio tra le prime lotta lascia aperta la corsa scudetto e al di là degli scontri diretti, contano soprattutto i punti presi con le altre squadre. Inter-Milan sarà una gara fondamentale: sono due squadre candidate al titolo.”

Caressa dedica un passaggio al momento della Roma di José Mourinho e al lavoro di Gasperini: “La Roma sta dimostrando di poter stare nel gruppo di vertice e Gasperini ha fatto bene che resti lì, magari a fari spenti. Se la squadra riesce a trovare continuità soprattutto in attacco, può essere il candidato ‘sorpresa’ del campionato.”

Infine, il giornalista si sofferma sullo stile di allenare e gestire le squadre confermando le difficoltà di Antonio Conte a Napoli: “L’impatto con lo spogliatoio è fondamentale e credo che ci sia stata almeno una rottura parziale. Conte ha voluto prendere una pausa per rompere i propri loop mentali. Allegri ultimamente ha parlato di ‘cazzeggio creativo’: uscire dal proprio mondo per confrontarsi con persone esterne può aiutare a risolvere i problemi.”

Caressa sottolinea come Allegri sia forse il miglior manager del nostro calcio, capace di utilizzare tecniche di gestione moderna, mentre Conte sembra aver capito la necessità di uscire dal proprio pensiero per trovare nuove soluzioni.

Chiudendo con un invito all’entusiasmo, Caressa auspica un derby con tanti gol, poche interruzioni e un calcio più pulito, e una Nazionale capace di ispirarsi a giocatori come Jannik Sinner, che con la sua mentalità aggressiva e coraggiosa può essere un esempio per tutti gli azzurri.

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Nigeria fuori dai Mondiali: anche il Napoli sogna una generazione d’oro

La Nigeria è stata ancora una volta esclusa dalla Coppa del Mondo, un verdetto che ha lasciato amaro in bocca a un’intera nazione. A Rabat, nella sfida decisiva contro la Repubblica Democratica del Congo, le Super Eagles hanno lottato fino ai rigori dopo un 1-1 maturato nei tempi regolamentari e supplementari. Un dramma sportivo suggellato dall’errore fatale di Semi Ajayi dal dischetto, che ha sancito la seconda esclusione consecutiva dal Mondiale per i nigeriani.

Questa eliminazione pesa come un macigno in un Paese che considera la qualificazione non solo un obiettivo ma quasi un obbligo imprescindibile. La spiegazione più evidente della débâcle nigeriana è legata in maniera indissolubile alla dipendenza da Victor Osimhen, attaccante del Napoli e autentico trascinatore di questa nazionale. Quando Osimhen era in campo, la Nigeria mostrava una dimensione totalmente diversa: maggiore intensità, pericolosità costante, un vantaggio meritato come quello visto domenica. Ma il problema si è palesato non appena l'attaccante partenopeo è stato costretto a uscire per un infortunio al bicipite femorale. La squadra, privata della sua stella, ha perso brillantezza e idee, mostrando scarsa personalità e totale incapacità di gestire la gara nei momenti cruciali.

Una situazione inaccettabile considerando l’organico a disposizione, ricco di talenti come Ademola Lookman, Alex Iwobi, Samuel Chukwueze e Wilfred Ndidi. Questi nomi, almeno sulla carta, avrebbero dovuto garantire garanzie e soluzioni offensive o di interdizione, ma alla prova dei fatti non sono riusciti a sopperire alla mancanza del loro uomo simbolo.

L’amarezza dell’eliminazione aumenta se si pensa che questa qualificazione poteva essere la più agevole di sempre, dato l’aumento a 48 squadre della rosa della Coppa del Mondo. E invece la Nigeria si ritrova con dati alla mano a sfiorare un fallimento storico, malgrado una generazione dalla potenzialità enorme. Nella bacheca continentale il bilancio è comunque importante: una finale di Coppa d’Africa raggiunta recentemente, un bronzo tra le nazionali africane più forti, ma zero partecipazioni mondiali negli ultimi turni di qualificazione. Guardando avanti al 2030, molti protagonisti che avrebbero dovuto guidare la rinascita passeranno la soglia dei 30 anni e, salvo clamorosi exploit, potrebbero perdere per sempre la chance di lasciare un segno sulla scena mondiale.

Il problema, però, affonda le radici molto più in profondità del semplice aspetto tecnico e atletico. Il sistema calcistico nigeriano appare ormai al collasso completo. Il settore giovanile è in totale disorganizzazione, i ritardi nei pagamenti di stipendi e bonus hanno portato addirittura a uno sciopero dei giocatori pochi giorni prima della sfida decisiva. A ciò si aggiungono una federazione incapace di attrarre investimenti e logorata da continue lotte interne, che rallentano qualsiasi progetto strutturale duraturo. Una situazione che ricorda vicende passate di false partenze e promesse mai mantenute, con riforme rimaste sulla carta e mai realmente implementate.

Questo nuovo fallimento ai mondiali avrebbe dovuto essere la scintilla per un cambiamento radicale, per una rivoluzione che riporti la Nigeria ai fasti di un tempo e che valorizzi finalmente tutto il potenziale a disposizione. Ma la sensazione forte è che, come spesso accade, le dinamiche interne si ripeteranno, e nonostante le parole e le dichiarazioni post-eliminazione, la sostanza rimarrà immutata. Le Super Eagles, dunque, restano appese a un destino di rimpianti e a un futuro che deve essere necessariamente costruito su basi più solide.

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Sassuolo vola in trasferta: Napoli avvertito, serve casa!

Il Sassuolo di Fabio Grosso si conferma una delle squadre dalle prestazioni più sorprendenti in Serie A, soprattutto lontano dal Mapei Stadium. Con 10 punti conquistati su 16 in trasferta, i neroverdi stanno dimostrando un carattere e una continuità di risultati che lasciano intravedere obiettivi ambiziosi. In questo avvio di campionato, il Sassuolo si è imposto con convinzione in partite difficili come quelle contro Verona, Cagliari e Atalanta, oltre ad aver raccolto un prezioso pareggio sul campo del Lecce. Le uniche battute d’arresto esterne sono arrivate contro Cremonese e Inter, ma anche in questo caso si tratta di partite giocate contro squadre di caratura elevata. Solo la Roma, capolista con 12 punti raccolti in trasferta su 15, ha fatto meglio.

Ora il Sassuolo vuole consolidare questa forza esterna migliorando il proprio rendimento in casa, dove fino ad ora ha mostrato qualche difficoltà. Il bilancio interno infatti mette in evidenza tre sconfitte, patite contro Napoli, Roma e Genoa, a fronte di due successi contro Lazio e Udinese. Proprio il rendimento casalingo rappresenta l’aspetto su cui Grosso e il suo staff vogliono intervenire per rendere la squadra più solida e letale dinanzi al proprio pubblico.

La prossima sfida al Mapei Stadium arriva in un momento cruciale: domenica il Sassuolo affronterà il Pisa, avversario insidioso in quella che si annuncia come una sorta di “scontro diretto” importante per la classifica. La squadra neroverde avrà certamente ben impressa nella memoria la partita della decima giornata, quando proprio in casa un Genoa in profonda crisi e con la guida tecnica affidata ai traghettatori Criscito e Murgita, riuscì a espugnare il Mapei Stadium portando via tre punti pesanti proprio dai neroverdi. Una ferita da lasciarsi alle spalle e un monito per il Sassuolo, che dovrà dimostrare di aver imparato la lezione e di aver acquisito la maturità necessaria per fronteggiare al meglio questi appuntamenti.

In vista di questo match interno, Grosso si trova a lavorare con una rosa ristretta a causa delle assenze di ben 13 giocatori tra nazionali e infortunati, una situazione che complica il lavoro settimanale ma che non intacca l’entusiasmo e la fiducia nel gruppo. L’ultima vittoria in trasferta sul campo dell’Atalanta ha fornito senza dubbio una spinta positiva e confermato la capacità del Sassuolo di competere contro avversari di alto livello, qualità che servirà per tornare a fare risultato anche davanti al proprio pubblico.

Il Sassuolo di Grosso, quindi, continua a stupire e a sognare una classifica di metà alta, con uno sguardo anche più ambizioso che però al momento resta ancora coperto, quasi un segreto di squadra. L’obiettivo è chiaro: migliorare la solidità tra le mura amiche per non compromettere una stagione iniziata con buoni segnali e che può ancora regalare molto.

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domenica 16 novembre 2025

Italia record negativo: primo ko casalingo nelle qualificazioni Mondiale, Napoli sempre in corsa

La serata di San Siro si tinge di delusione per l’Italia, sconfitta per 4-1 dalla Norvegia in una partita di qualificazione ai Mondiali che resterà nella storia azzurra per un’amara novità: mai prima d’ora gli azzurri, guidati da Gennaro Gattuso, avevano subito una sconfitta interna in un match valido per la corsa ai Mondiali. Questo ko segna un punto di rottura in un percorso fin qui negativo per la nazionale italiana.

Il racconto di Italia-Norvegia 1-4

La sfida contro la Norvegia, dopo il netto 3-0 subito a Oslo il 6 giugno scorso, si è ripetuta con esito altrettanto pesante. Allo stadio Meazza di Milano, di fronte a oltre 69mila spettatori, l’Italia ha incassato la sua prima sconfitta sotto la guida di Gattuso. Nonostante un avvio promettente e la rete immediata di Pio Esposito, il primo tempo si è chiuso con un vantaggio che è parso solo una breve illusione.

Gli azzurri non sono riusciti a tenere il passo di una Norvegia apparsa superiore sotto ogni aspetto. La squadra scandinava, che già alla vigilia respirava un clima di festa per il probabile ritorno ai Mondiali dopo 28 anni, ha saputo gestire con sicurezza la partita fino all’intervallo, concedendo poco a livello offensivo e puntando su una solida fase difensiva e ripartenze ben calibrate.

Cambiamenti e tattica azzurra

Rispetto alla sfida di giovedì scorso, Gattuso ha rivoluzionato l’undici iniziale, modificando dieci giocatori e schierando un assetto tattico nuovo, un 3-5-2 con la sola conferma di Gianluca Mancini nel reparto difensivo a dare continuità. In attacco spazio alla coppia inedita Retegui–Pio Esposito, subito sinergici e capaci di mettere subito in difficoltà la retroguardia norvegese. L’azione che ha portato al gol del vantaggio nasce proprio dalla combinazione dei due avanti e dalla spizzata dell’esterno Inter Dimarco, abile poi a servire Esposito per l’1-0 dopo appena 11 minuti.

Il gol ha infiammato San Siro e dava l’illusione di una Nazionale finalmente carica e determinata. Tuttavia, la Norvegia ha mantenuto la calma, dimostrando una solidità mentale che ha consentito di evitare reazioni azzurre troppo pericolose, gestendo il gioco con pazienza. Il centrocampista Thorstvedt, entrato al posto di Bobb, ha garantito più equilibrio a metà campo, permettendo agli scandinavi di rallentare progressivamente i ritmi della partita verso la fine del primo tempo.

La rimonta norvegese nella ripresa

Il secondo tempo ha raccontato una storia diversa. Passati 45 minuti, la Norvegia ha cambiato volto e subito imposto il proprio controllo: al primo tiro in porta sono arrivati i primi segnali concreti, con il velenosissimo tentativo di Sorloth che ha sfiorato il palo. Poco dopo, la squadra ospite ha trovato il gol del pareggio con Nusa, favorito da un disorientamento di Di Lorenzo provocato da una finta di Thorstvedt, e grazie anche a una deviazione che ha spiazzato il portiere Politano.

Dopo il pareggio l’Italia ha subìto il colpo psicologico e non è più riuscita a reagire con efficacia. Al 73’ la squadra di Gattuso si è fatta vedere con un altro tiro di Dimarco, ma la ripresa ha visto la Norvegia prendere pieno controllo. Tra il 78’ e l’80’, Haaland ha firmato una doppietta personale, capitalizzando al massimo l’involuzione degli azzurri. Il match si è chiuso definitivamente con la rete di Larsen in pieno recupero, sancendo il pesante 4-1 finale.

Qualificazione Mondiale: la Norvegia vola, l’Italia si prepara ai play-off

Questo successo certifica la presenza della Norvegia nel Mondiale in Nord America, il primo dopo 28 anni, che festeggerà così un grande traguardo. L’Italia invece dovrà affrontare la difficile semifinale dei play-off, in programma tra 130 giorni, un vero e proprio spareggio che vedrà 16 squadre contendersi solo 4 posti per aggiudicarsi l’accesso alla fase finale.

L’ultimo esito negativo rende l’attesa ancora più carica di tensione per gli azzurri, reduci da eliminazioni in passato contro Svezia e Nord Macedonia, e che finora non hanno mostrato segnali di miglioramento. Sarà fondamentale affrontare questa nuova battaglia con la giusta consapevolezza e senza sottovalutare alcun avversario. Il livello dell’Italia oggi appare lontano dall’élite europea e serve un cambio di passo deciso: solo sporcandosi le mani e lavorando con umiltà si potrà pensare di riaccendere la luce e tornare a sognare in grande.

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Calciomercato Serie A: ultime trattative e retroscena del 16/11

Serie A e dintorni: il Milan sogna il ritorno di Thiago Silva, l’Inter punta Bernardo Silva, la Roma cerca rinforzi d’attacco, e il Napoli segue Mainoo

Il mercato invernale si avvicina e le grandi della Serie A stanno già definendo strategie e colpi per potenziare le proprie rose in vista della seconda parte di stagione. A Milano, il Milan è al lavoro per consolidare la sua retroguardia, con l’obiettivo di portare avanti il progetto a lungo termine ma senza rinunciare all’esperienza. Il nome più suggestivo è senza dubbio quello di Thiago Silva, l’emblema della difesa rossonera degli ultimi anni. Il centrale brasiliano, a 41 anni e in forza al Fluminense, rappresenta un profilo ricco di leadership e carisma, elementi che Massimiliano Allegri apprezza profondamente. Se da un lato il rinnovo di Fikayo Tomori fino al 2029 sembra ormai cosa fatta - con il difensore inglese diventato un punto fermo dopo un periodo difficile - dall’altro la situazione clinica del giocatore rimane in bilico, con accertamenti al ginocchio che ne definiranno la presenza nel derby. L’eventuale partenza in prestito di Odogwu e le difficoltà già manifestate la scorsa estate nel cercare un innesto di spessore come Akanji o Joe Gomez spingono i rossoneri a valutare un ritorno clamoroso e simbolico, quello di Thiago Silva. Un’ipotesi complicata ma non impossibile, che testimonia la volontà di rafforzare la linea difensiva con uomini di esperienza.

Dall’altra parte della città, l’Inter si muove con largo anticipo per rinnovare e ringiovanire una difesa che ha una scadenza importante nel 2026 con i contratti di Acerbi, De Vrij e Darmian. Il nuovo corso, in linea con le strategie del fondo Oaktree, porterà a una svolta nel reparto arretrato. Tra i profili monitorati spiccano giovani di grande prospettiva come Joel Ordonez del Brugge, valutato oltre 30 milioni di euro, e Oumar Solet dell’Udinese. Non mancano alternative italiane di talento come Gila, Muharemovic e Tiago Gabriel, pronte a farsi valere sul mercato. A centrocampo, invece, l’Inter punta in grande e tra i nomi caldi c’è quello di Bernardo Silva, centrocampista portoghese di caratura internazionale. L’operazione, per via dell’ingaggio importante e della complessità della trattativa, è ambiziosa ma rappresenta una pietra miliare per il ricambio generazionale che i nerazzurri vogliono gestire con attenzione, soprattutto pensando a un passaggio di consegne graduale con Mkhitaryan, che dovrebbe giungere al termine del suo ciclo nel 2026.

In casa Roma la situazione è peculiare: nonostante la vetta della classifica, l’attacco non convince appieno. Ferguson fatica a trovare continuità e potrebbe fare ritorno al Brighton, mentre Dovbyk, pur apprezzato dalla società, non sembra ideale per il gioco di Gasperini. Il centravanti ucraino, a 29 anni, punta a stabilità e la sua permanenza a Roma è legata anche al benessere famigliare, che un trasferimento invernale rischierebbe di compromettere. Il club giallorosso, quindi, punta forte su nuove soluzioni offensive. In cima alla lista dei desideri dei dirigenti c’è Joshua Zirkzee, attaccante in cerca di rilancio dopo una stagione con poco spazio al Manchester United. Il prestito secco rappresenterebbe per la Roma un’occasione importante, mentre i Red Devils vorrebbero mantenere un diritto di riscatto fissato intorno ai 30 milioni di euro. Un nome noto a Trigoria è anche quello di Arnaud Kalimuendo, giovane talento già seguito in passato, che il Nottingham Forest potrebbe cedere. Infine, tiene banco la situazione di Tommaso Baldanzi, ormai relegato ai margini e conteso dal Verona, possibile contropartita nell’eventuale scambio con l’attaccante Giovane. Sul fronte rinnovi, invece, la Roma accelera e si prepara a blindare uno dei suoi pilastri: Gianluca Mancini, che è vicino a un accordo per estendere il contratto fino al 2030 o addirittura al 2031.

Il Napoli guarda con interesse al mercato inglese, mantenendo viva la pista legata a Kobbie Mainoo, giovane talento del Manchester United. Il centrocampista sta vivendo un periodo con poco spazio e, complici anche gli infortuni di calciatori chiave come De Bruyne e Anguissa, il club partenopeo sta valutando un possibile inserimento a gennaio. L’idea di rinforzare il centrocampo con un prospetto di grande qualità e potenziale rientra nel piano strategico della società azzurra guidata da Antonio Conte, che intende offrire soluzioni efficaci per mantenere alta la competitività in campionato e nelle coppe.

Tra le altre notizie di mercato e non solo, in casa Juventus cresce l’ipotesi di un ritorno al Genoa per Mattia Perin. L’ex portiere bianconero è considerato un elemento chiave da mister De Rossi, pronto a farne un riferimento nello spogliatoio. La Vecchia Signora, però, al momento resta in standby in attesa di decisioni più concrete: con Pinsoglio fuori fino al 2026, potrebbe essere necessario promuovere uno tra i giovani Scaglia, Fuscaldo o Mangiapoco come alternativa.

All’estero, il Barcellona invece deve fronteggiare una difesa in crisi con 15 gol subiti in 12 partite, la seconda peggior statistica tra le prime dodici squadre della Liga. La società catalana studia rinforzi per rinnovare il pacchetto arretrato: al primo posto della lista figura Nico Schlotterbeck, con in seconda battuta nomi come Gonçalo Inacio e Marc Guehi, mentre la pista Upamecano appare più complicata. Il futuro potrebbe riservare anche spazio al giovane talento Tylel Tati, 17enne del Nantes, su cui il club sta puntando.

Lo Sporting CP è invece attivo sul fronte esterni: cerca un profilo mancino di piede destro, modello Pedro Gonçalves. L’obiettivo principale è Yeremay Hernández del Deportivo La Coruña, valutato attorno ai 20 milioni di euro. La trattativa risulta complessa, così è spuntata l’alternativa di Wesley dell’Al-Nassr, meno costosa (circa 4 milioni) e meno impiegata con l’attuale allenatore Jorge Jesus. Wesley era stato accostato anche al Bologna nella scorsa estate.

Infine, a proposito di panchine e allenatori, Zinedine Zidane ha recentemente dichiarato: "Presto tornerò ad allenare". L’ex campione francese continua così ad alimentare le voci sul suo possibile approdo sulla panchina della Nazionale francese, anche se al momento Didier Deschamps è sotto contratto fino a luglio e la successione potrà avvenire solo dopo il Mondiale. Nel frattempo gli agenti di Zidane stanno esplorando anche il mercato saudita, mentre la stampa spagnola smentisce categoricamente ogni ipotesi di ritorno al Real Madrid. Zizou ha rifiutato tutte le offerte ricevute, con l’obiettivo dichiarato di guidare un giorno i Bleus.

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Di Lorenzo: “Nuovo spirito in Italia, Napoli e azzurri pronti a marzo”

Giovanni Di Lorenzo, esterno difensivo della Nazionale italiana, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Rai dopo la deludente sconfitta contro la Norvegia nel match decisivo per la qualificazione ai playoff mondiali.

Il difensore, grande protagonista con la maglia azzurra, ha analizzato la gara con lucidità e schiettezza: "Siamo partiti bene nel primo tempo, poi nel secondo ci siamo un po’ rilassati e la Norvegia ha portato in campo tutta la sua qualità. Ora ci serve affrontare al meglio le partite di marzo, perché ci giochiamo tanto e dobbiamo cambiare atteggiamento, serve una partita diversa."

Il riferimento è alla sosta che precede i playoff, momento cruciale per le sorti della squadra guidata da Roberto Mancini, chiamata a riscattarsi e a mantenere viva la speranza di partecipare ai Mondiali. Di Lorenzo non nasconde le difficoltà incontrate contro una formazione norvegese fresca e motivata, consapevole delle proprie potenzialità: "Sapevamo che la Norvegia fosse un avversario forte, ora abbiamo questa pausa prima degli spareggi e dobbiamo preparaci in modo diverso."

Oltre all’analisi della partita, l’esterno azzurro ha voluto sottolineare l’impegno profuso in questi mesi e la solidità dello spirito mostrato dalla squadra: "Si è visto uno spirito diverso in questi tre mesi, adesso dobbiamo prepararci al meglio per marzo." Parole che puntano a mantenere alta la concentrazione e la determinazione in vista del decisivo percorso verso il mondo di Qatar 2022.

Il percorso della Nazionale italiana si fa sempre più difficile, ma figure come quella di Di Lorenzo rappresentano una certezza per Mancini, che adesso, con la pausa invernale e il ritorno in campo a marzo, dovrà trovare la chiave giusta per rilanciare l’Italia verso il sogno Mondiale. Il pareggio o la vittoria nelle prossime sfide saranno essenziali per colmare il gap con le altre nazionali e guadagnarsi un posto tra le 32 partecipanti, continuando a fare affidamento su un gruppo che ha dimostrato carattere e cuore, nonostante la battuta d’arresto contro la Norvegia.

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Ventura: Inter favorita, Roma con Gasp, Napoli e Conte ok

Giampiero Ventura, intervenuto in un’intervista al Quotidiano di Puglia, ha analizzato a 360 gradi l’attuale scenario della Serie A, soffermandosi sulle principali protagoniste del campionato.

Partendo dal Napoli, attualmente alle prese con un momento di difficoltà, Ventura ha commentato la recente battuta d’arresto subita al Dall’Ara contro il Bologna: "La sconfitta di Bologna ha acceso in casa Napoli lagnanze e discussioni che hanno coinvolto Antonio Conte. È un momento delicato, ma Conte saprà raddrizzare la situazione". Il tecnico partenopeo, dunque, nonostante le polemiche che stanno attraversando l’ambiente dopo alcune prestazioni sottotono, gode ancora della fiducia dell’ex c.t. azzurro, che ne sottolinea la capacità di reagire e riportare la squadra su binari positivi.

Un’autentica sorpresa in questa prima metà di stagione è senza dubbio la Roma, che si è issata in vetta alla classifica insieme ad altre forze protagoniste del torneo. Ventura attribuisce gran parte del merito alla nuova guida tecnica giallorossa, affidata a Gian Piero Gasperini: “La sorpresa positiva è la Roma passata nelle mani di Gasperini. È il fatto nuovo più significativo di questa parte del campionato, anche in proiezione futura, ed il merito è dell’allenatore, di un Gasperini che dopo aver regalato stagioni felici all’Atalanta, sta già scrivendo pagine significative nella Capitale”.

Il lavoro di Gasperini, noto per il suo gioco aggressivo e propositivo, sta convincendo tifosi e addetti ai lavori, contribuendo a rilanciare le ambizioni di una squadra che vuole tornare a recitare un ruolo da protagonista in Serie A. La squadra giallorossa è dunque una delle protagoniste di questo campionato, con un rendimento solido e un’identità ritrovata.

Sullo stesso livello di competitività si posiziona anche l’Inter, altra formazione in graduale crescita sul doppio fronte campionato e Champions League: “Vedo l’Inter più forte, Chivu sta facendo molto bene e la squadra va bene in campionato ma anche nella Champions”. Ventura sottolinea l’importanza del lavoro dello staff tecnico nerazzurro, che ha apportato migliorie e solidità dopo un avvio non esaltante.

Infine, il tecnico fa un rapido bilancio anche sul Milan: “Il Milan ha lasciato ben sei punti con le piccole, anche se il pareggio di Parma non è certo da buttare”. Un riferimento ai passi falsi contro squadre di media-bassa classifica che, finora, hanno frenato il cammino dei rossoneri nella corsa verso i vertici della Serie A.

In questa fase cruciale del campionato, dunque, la Serie A mostra un quadro molto equilibrato e una classifica ancora aperta, con Roma e Inter che si candidano come le principali antagoniste in vetta, mentre il Napoli, attraverso Conte, cerca il rilancio necessario per tornare a pieno regime.

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Giordano sul Napoli: "Manca Conte, messaggio chiaro ai giocatori"

Bruno Giordano, ex attaccante e icona del calcio italiano, ha offerto un'analisi approfondita sul momento delicato attraversato dal Napoli guidato da Antonio Conte. Ospite della trasmissione "Dribbling" su Rai 2, l'ex centravanti ha affrontato con schiettezza la situazione interna della squadra azzurra, recentemente chiamata a ritrovare slancio dopo un avvio di stagione non privo di difficoltà.

"Per chi è rimasto a Napoli, ovvero i giocatori non titolari – ha spiegato Giordano – la situazione appare anomala. Molti elementi della rosa infatti sono andati in giro per il mondo, e questo ha creato una dinamica particolare. Forse anche Antonio Conte aveva bisogno di una breve pausa. Ha iniziato la stagione con il piede sull’acceleratore fin dal primo giorno, ma questo stop può servire a capire meglio chi è rimasto: forse il tecnico è un po’ deluso dai nuovi acquisti, che non stanno rendendo come da aspettative".

Giordano ha sottolineato l’importanza di alimentare la concorrenza interna per ottenere il massimo rendimento dalla squadra: "Forse Conte si aspettava qualcosa in più dai volti nuovi per alzare il livello di competitività interna. L’unico che si è immediatamente imposto è stato De Bruyne, che ha preso subito il suo posto con autorità".

Nel corso della trasmissione, presente in collegamento anche Niccolò Ceccarini, esperto di mercato, si è discusso dei giocatori che stanno faticando e che potrebbero essere protagonisti di una cessione a gennaio. Tra questi, Lang e Neres sono i nomi maggiormente citati. Su questo punto, Giordano ha commentato con tagliente lucidità: "Se davvero Lang e Neres dovessero partire, vuol dire che la squadra cambierà modulo, abbandonando il 4-3-3". Una prospettiva che farebbe presagire un significativo cambiamento tattico nell’organico di Conte.

Infine, l’ex punta ha parlato anche della lotta per lo Scudetto: "Dall’inizio del campionato sostengo che se il Napoli non dovesse conquistare il titolo, il Milan sarà la principale antagonista. Per quanto riguarda l’Inter, la vedo più come una formazione orientata alla Champions League, competizione che può prosciugare molte energie e quindi influenzare la sua corsa in campionato".

Le parole di Bruno Giordano riaccendono il dibattito attorno al Napoli di Antonio Conte e alle strategie future della società, chiamata a trovare soluzioni decisive per tornare a essere protagonista indiscusso in Serie A.

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Belgio, Doku critica: "Basta scuse su Lukaku e De Bruyne out"

Il Belgio spreca una ghiotta occasione per avvicinarsi ai Mondiali 2026. Nel match di qualificazione contro il Kazakistan, una partita che sulla carta doveva essere agevole, la nazionale guidata da Rudi Garcia si è dovuta accontentare di un pareggio per 1-1 in trasferta, al termine di un incontro che ha lasciato l’amaro in bocca a tutto l’ambiente belga.

Tra i protagonisti c’era Jeremy Doku, esterno offensivo del Manchester City, schierato titolare insieme ai compagni De Winter del Milan e De Ketelaere dell’Atalanta. Dopo la partita, ai microfoni di VTM, Doku non ha evitato una critica severa sulla prestazione della sua squadra: "Quando pensi che giocheranno con palloni lunghi, invece giocano con combinazioni corte. È stata una partita completamente diversa contro il Kazakistan rispetto alla precedente contro il Galles. Forse non li abbiamo analizzati bene. Ma alla fine, se avessimo sfruttato le nostre occasioni, avremmo vinto".

Un atteggiamento poco incisivo e una mancanza di lucidità sotto porta hanno così compromesso la possibilità di conquistare tre punti fondamentali in vista dell’obiettivo qualificazione. Il Belgio resta quindi attardato nel Gruppo J e dovrà cercare di rifarsi già nelle prossime partite di qualificazione.

Molto discussa anche la gestione delle assenze di giocatori chiave come Romelu Lukaku e Kevin De Bruyne, entrambi fuori per infortuni che stanno pesando sulla rosa a disposizione di Garcia. A queste si aggiunge quella di Thibaut Courtois, portiere titolare del Real Madrid, fermato da un problema fisico. Tuttavia, Doku ha affrontato l’argomento con decisione: "Bisogna che la gente smetta di parlare della loro assenza. Se abbiamo bisogno di loro per vincere questo tipo di partite, non faremo nulla al Mondiale. Dobbiamo semplicemente vincere questo tipo di partite, anche in trasferta e anche su un campo sintetico".

La partita contro il Kazakistan si è infatti svolta su un terreno sintetico, una condizione non sempre gradita nelle gare ufficiali ma in cui il Belgio doveva comunque imporsi, anche contro un avversario teoricamente più debole. Invece la squadra si è dovuta scontrare con un avversario combattivo e con una tattica votata al pressing e al gioco stretto, ben diversi dal confronto precedente con il Galles che aveva visto una strategia diversa da parte dei belgi.

Infine, una curiosità rilevata dallo stesso Doku riguarda il numero di falli subiti dai giocatori kazaki: "Sapevo che sarebbe successo. L’avevo già percepito al mio primo contatto con la palla. Per me è un complimento, anche se non è divertente e fa male". Un segno evidente che la sua pericolosità è stata attenzionata con durezza dagli avversari, costringendolo a subire un gioco spesso fisico e scorbutico.

Ora per il Belgio si apre un periodo decisivo, dove non potrà più permettersi passi falsi se vuole centrare la qualificazione diretta al Mondiale 2026. La sfida sarà quella di trasformare la qualità individuale in un gioco più incisivo e concreto, in modo da superare anche le avversità degli infortuni e degli ostacoli tattici incontrati finora.

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Albertini: Inter, Milan e Napoli protagoniste per lo scudetto, Juve e Roma indietro

In vista del grande appuntamento di domenica sera tra Inter e Milan, un giudice autorevole come Demetrio Albertini, ex centrocampista rossonero, getta luce sulle aspettative e sull’importanza del derby di Milano. "Nel derby non esiste una favorita: è una partita che sfugge a ogni pronostico e ha un fascino unico", afferma con sicurezza. Un incontro che per lui, avendo vissuto stracittadine di livello europeo e nazionale, rappresenta una sfida dal valore speciale e sempre imprevedibile.

Il duello tra nerazzurri e rossoneri si inserisce infatti in un contesto di alta classifica, dove ogni punto è fondamentale. Attualmente, l’Inter guida la Serie A insieme alla Roma, mentre il Milan insegue a due lunghezze, pronto a sfruttare ogni occasione per rientrare nella lotta al vertice. La posta in gioco è altissima e il match promette spettacolo grazie alla qualità degli organici schierati da entrambe le squadre.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Albertini ha indicato quali potrebbero essere gli uomini chiave della sfida: “Leao con le sue accelerazioni e Dimarco con i suoi cross”. Da un lato, il talento portoghese rappresenta una minaccia costante per le difese avversarie, capace di strappi decisivi; dall’altro, l’esterno nerazzurro può essere un’arma preziosa per creare occasioni dalla fascia.

Non solo un derby dal sapore storico, ma anche un vero e proprio snodo cruciale per la corsa scudetto. L’ex centrocampista milanista è infatti convinto che il duello per il titolo sarà a tre, tra Inter, Milan e Napoli, escludendo per questa stagione Juventus e Roma da un possibile salto diretto in vetta. “Indipendentemente da come finirà domenica, si giocheranno il titolo con il Napoli. Juve e Roma sono un passo indietro”, spiega Albertini con chiarezza.

Il derby milanese diventa così una tappa fondamentale per definire le gerarchie in Serie A, ma anche un banco di prova per la tenuta mentale e tattica delle due squadre top del territorio lombardo, che puntano entrambe ad alzare il trofeo al termine della stagione. La sfida sarà dunque un concentrato di intensità, tattica e spettacolo, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di calcio e per chi segue con attenzione la lotta scudetto.

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Italia-Norvegia stasera: convocati di Gattuso, out Caprile

Il commissario tecnico della Nazionale italiana, Gennaro Gattuso, ha reso nota la lista ufficiale dei convocati in vista della delicata sfida di questa sera contro la Norvegia. Una partita cruciale per il proseguimento del cammino nelle qualificazioni agli Europei, che si disputerà allo stadio di San Siro. Come già accaduto nella gara disputata in Moldova, il quarto portiere Elia Caprile sarà spettatore in tribuna e non farà parte della formazione schierata in campo.

Le altre esclusioni rispetto al gruppo erano state anticipate nella giornata di ieri: Riccardo Calafiori ha dovuto lasciare il ritiro a causa di un problema all’anca che non gli ha consentito di recuperare in tempo per il match. Sandro Tonali, invece, non sarà rischiato da Gattuso per questa sfida, in un’ottica di massima cautela in vista della semifinale dei play-off. Un’ammonizione infatti potrebbe costargli la squalifica per la partita decisiva, motivo per cui il centrocampista sarà tenuto a riposo in questa occasione.

Di seguito la lista completa dei 23 convocati:

Portieri: Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Manchester City), Guglielmo Vicario (Tottenham);
Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Atalanta), Alessandro Buongiorno (Napoli), Andrea Cambiaso (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Gianluca Mancini (Roma);
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Samuele Ricci (Milan);
Attaccanti: Francesco Pio Esposito (Inter), Riccardo Orsolini (Bologna), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Atletico Madrid), Mateo Retegui (Al-Qadsiah), Gianluca Scamacca (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio).

La situazione nella classifica del Gruppo I si fa sempre più avvincente. La Norvegia guida con 21 punti conquistati in 7 gare, vantando anche una differenza reti ampiamente positiva di +29. L’Italia è seconda con 18 punti, anche lei dopo 7 incontri, e una differenza reti di +12, in una sfida diretta per il primo posto e la qualificazione diretta agli Europei.

Segue con più distacco Israele, ferma a 9 punti e con una differenza reti negativa di -4. Più indietro Estonia e Moldova, rispettivamente a 4 e 1 punto con differenze reti fortemente negative (-13 e -24).

La partita di stasera è dunque fondamentale per l’Italia di Gattuso, che punta a mettere pressione ai norvegesi per mantenere vive le speranze di qualificazione diretta. Il CT raccomanda prudenza nella gestione dei giocatori, come dimostrato dall’assenza per infortunio e squalifica potenziale, ma è chiaro che l’obiettivo rimane chiaro: sfruttare al meglio il gruppo a disposizione per uscire da San Siro con un risultato positivo.

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