mercoledì 3 settembre 2014

Inter, Mazzarri e Campagnaro: certi amori finiscono. Ma ora devon ritornare










© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport










C’era una volta un amore solido, stabile. Di quelli forti, di quelli che parevano immarcescibili. Caro Hugo, ti scrivo. E pure ti chiamo con me, a Milano, sponda nerazzurra. Walter Mazzarri, l’uomo dei suoi uomini fidati, l’aveva voluto con s. Hugo Armando Campagnaro, nato attaccante e maturato difensore, gladiatore tosto e maturo, che col toscano aveva fatto fortune a Napoli, con Mazzarri era andato all’Inter. ‘Titolare, inamovibile, e chi lo toglie pi?’, rifletteva da subito il tifoso nerazzurro. La concorrenza, d’impatto, s’era subito arresa. Perch la forza di un allenatore si misura anche dai suoi pretoriani e Campagnaro era uno dei pi fedeli e fidati. Poi, come nelle pi belle cristallerie, un giorno accade sempre, qualcosa s’ incrinato. Rolando gli aveva preso il posto. ‘Non ci posso credere’, gridava col sorriso un trio comico un tempo, ribadiva sbalordito quel tifoso un tempo certo e sicuro. Cos, partito Rolando, stato preso Vidic e le gerarchie, seppur mutate negli interpreti titolari, non sono cambiate. Campagnaro, da pretoriano, andato nelle retrovie dell’esercito mazzarriano, col tecnico disposto pure a farlo partire in estate. L’Hugo d’Argentina, per, indomito, ha detto no a proposte pure gloriose, per riguadagnare la fiducia del suo comandante. Per ricucire un rapporto antico. Per trasformare quel c’era una volta in un tempo presente. Ed in un ruolo antico: quello del titolare.




Inter, Mazzarri e Campagnaro: certi amori finiscono. Ma ora devon ritornare

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