Arrivato a Roma nell’estate 2013, in pochi avrebbero scommesso sulla sua esplosione. Perch Gervinho, all’Arsenal, era stato un flop clamoroso. Grande velocit ma altrettanto clamorosa incapacit di centrare la porta, forse perch troppo rapido nelle falcate e generoso nei movimenti. Insomma, il classico giocatore pasticcione che fa tutto bene prima di incartarsi. Cos, nella sua prima stagione in giallorosso, ha sorpreso tutti: guidato dalla sapiente mano di Rudi Garcia tornato ai livelli di Lilla. Certo, la Serie A pi complicata e i nove gol totali sono, di fatto, quasi paragonabili ai 15 dei tempi del LOSC. Giocava anche in posizione differente, in Francia, mentre con i capitolini riusciva a prendere il motorino e salutare i difensori, lasciati sul posto.
In questa stagione tornato il Gervinho dell’Arsenal. Bravo nella prima partita, con il gol alla Fiorentina, e poco pi. Qualche fiammata in Europa, ma decisamente troppo poco per meritarsi la riconferma. D’altro canto gli 8 milioni di euro pagati ai londinesi sono quasi raddoppiati, diventando 14, e servirebbe un ulteriore aumento contrattuale per farlo rimanere. L’Al Jazira non certamente una potenza mondiale, ma servir come situazione intermedia per massimizzare l’annata strepitosa – non questa – dell’ivoriano. Probabilmente, dopo essere stato ricoperto d’oro, torner in Europa per godersi i suoi ultimi botti, dai 30 anni in su.
Quanto mancher Gervinho alla Roma? Probabilmente meno di una punta in grado di fare quei gol che sono saltati nella seconda parte della stagione. Perch tra Iturbe e Ibarbo, Florenzi e Ljajic, i giallorossi sono ben coperti. Doumbia quasi intoccabile, Totti chiss: c’era gi troppa concorrenza, e per mantenere la squadra devono essere operate delle cessioni dolorose. Ma Gervinho, due gol nelle ultime ventiquattro partite, lo davvero?
Gervinho, cometa da plusvalenza secca
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