“Basta con questa storia del falso nueve, Menez un vero numero 9″. Parole e musica di Adriano Galliani, ad del Milan, prima della partita poi vinta contro l’Udinese. Che, per la cronaca, ha dato ragione al dirigente rossonero: doppietta di Menez, quasi a voler dimostrare che l’attacco di Inzaghi pu davvero reggersi sulle sue non titaniche spalle. A prescindere dalle considerazioni sulla collocazione tattica del talento francese, che dal punto di vista fisico non perde in effetti troppi centimetri rispetto ai colleghi Fernando Torres e Giampaolo Pazzini, quello della prima punta resta un nodo gordiano per il Diavolo. Perch, appunto, in rosa vi sono altri due giocatori che del centravanti hanno caratteristiche e numeri: non ce ne voglia Galliani, ma 58 gol in 361 partite nel corso della carriera di Menez non sono un bottino da realizzatore principe, se comparati con i 134 in 400 gare del Pazzo o i 219 in 568 dell’iberico. E, ancora, pur volendo prescindere anche da queste considerazioni tecniche, resta quantomeno il problema economico: Torres e Pazzini, 663 minuti giocati in due in stagione, anche se l’ex Inter ne ha giocati appena 74, guadagnano in due quasi 7 milioni di euro all’anno, al netto di tasse ed eventuali bonus. E da questo non si pu prescindere, perch, nonostante lo stesso Galliani abbia ribadito la permanenza di Pazzini ed appaia difficile rimandare al mittente Torres, ipotetico grande colpo del mercato estivo, spese del genere non sembrano sostenibili a fondo perduto per un club che negli ultimi ha espresso la necessit di un risanamento economico e salvo mezzi miracoli non potr contare sugli introiti della Champions nella prossima stagione. Di qui, all’apparenza, due strade: puntare con maggior decisione su uno dei due centravanti in rosa, magari il troppo ignorato Pazzini se Torres proprio non convince, oppure decidere di liberare un posto nell’attacco, con conseguenze salvifiche sul bilancio.
Milan, Menez segna ma il problema centravanti non scompare
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