“Io nel ripescaggio ho sempre creduto con tutte le mie forze. La mia delusione adesso enorme. Lascio il mondo del calcio perch non ammissibile che le persone perbene vengano punite in questo modo. Evidentemente in questo ambiente conta tanto la politica e va avanti solo chi ha pi forza in questo senso”. E’ un fiume in piena Ciro Serrao, patron dell’Arzanese, il giorno dopo il niet del Consiglio Federale al ripescaggio in Lega Pro della sua creatura. Rabbia, frustrazione e senso di ingiustizia sono i sentimenti del massimo dirigente biancoceleste. Che ora dice addio a quel club che ha portato in pochi anni dall’Eccellenza regionale tra i professionisti. “Me ne vado e non ci sar spazio per i ripensamenti – rivela -. Hanno spezzato le gambe al mio entusiasmo e, a questo punto, l’Arzanese potrebbe scendere in campo con la Berretti nel prossimo campionato di D. Abbiamo sostenuto le spese per mettere a norma lo Ianniello, cos come hanno fatto Correggese e Delta Porto Tolle con gli stadi da loro individuati. Il nostro team manager, Gennaro De Mare, stato a contatto con Ghirelli. Mai ci sono stati sollevati problemi di sorta. E gli stessi funzionari che hanno visionato l’impianto avevano detto che era tutto a posto. Invece siamo stati tolti di mezzo. Un controsenso. E ditemi a questo punto che interesse avrei avuto a disputare i play-out se avessi saputo qualcosa prima? Tanto valeva non farli proprio”.
E allora come si spiega la decisione del Consiglio Federale?
“Vorrei saperlo perch a tutt’oggi non ne conosco le motivazioni. So solo che l’Aversa Normanna stata ripescata nonostante una normativa che lo impedisse in prima istanza, essendo gi stata salvata l’anno scorso. E so solo che i meriti sportivi sono stati degradati. Perch nel calcio dovrebbe essere favorito chi ha una classifica migliore degli altri frutto dei propri risultati. Se avessero ripescato Correggese e Delta Porto Tolle, ora non sarei cos amareggiato. Ma cos inaccettabile. E il nostro cammino ha detto che abbiamo fatto meglio di Torres e Martina. Alcuni criteri poi sono discutibili: si parla di numero di spettatori ma questo concetto che significa? Forse vogliono solo il calcio delle grandi cancellando le piccole realt. E allora se lo facessero loro questo calcio. Noi facciamo calcio vero. Perch, inoltre, io non avrei la facolt di andare a giocare in un Comune vicino? In base a quale logica la Lega pretende questo? E poi vogliamo parlare di criteri economici? Bene, non so chi li rispetta pi di noi. Siamo una societ sana, che ha sempre onorato tutti gli impegni e che non ha lasciato debiti. Ecco perch sono stufo e preannuncio che non far ulteriori ricorsi. Posso solo dire che arrivato il momento di lasciare”.
ESCLUSIVA TMW - Arzanese, Serrao: "Mi sento ferito, lascio questo mondo"
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