mercoledì 1 ottobre 2014

Alfredo Pedullá: "Quanto sei bella Roma!"










© foto di Image Sport










Quando sei bella Roma. Ti aspettavano in Champions, dicevano che non eri pronta, magari qualcuno gufava perch in Italia ogni tanto funziona cos. A Manchester hai dato una risposta da leccarsi i baffi, ti sei esibita con il sigaro in bocca, ci hai messo qualit e personalit. Aggiungendo tecnica e colpi dei singoli. Ma la cosa che ha stupito di pi stato il modo di stare in campo: giocavi contro uno dei club pi forti d’Europa, sembravano loro al debutto. Raramente abbiamo visto un City cos: pauroso e superficiale, timido e molto spesso scollegato tra un reparto e l’altro. Caro Pellegrini, scusa per il disturbo, ma non ti sei proprio degnato di studiare un avversario cos? Sembravi uno scolaretto timido e disorientato.

Quanto sei bella Roma. Perch poi leggi la formazioni e scopri che qualche asso di briscola stava fuori. Mica comparse, stiamo parlano di De Rossi e Strootman, due centrocampisti che i top club europei vorrebbero per farli giocare titolari. Eppure nessuno se n’ accorto, la conferma che il lavoro di semina – se fatto bene – porta molto spesso al raccolto. E la semina stata fantastica: un mercato in prima fila, scelte chiare e precise, senza “se” o “ma”, con tanti saluti a chi sarebbe rimasto controvoglia soltanto per timbrare il cartellino. Metodo Sabatini, il discorso sulla famosa semina, che ti porta a pianificare per tempo e ad agire senza indugiare, evitando di perdere l’attimo che alla fine fa la differenza.

Quanto sei bella Roma. E quanto “ganzo” Garcia. Un allenatore che studia al millimetro, che ha presentato un’idea intrigante di calcio che poteva essere perseguita soltanto con la partecipazione totale degli interpreti. E ora si capisce, vedendola giocare, che la squadra freme per Garcia, che si butterebbe nel fuoco per lui, che ha adottato e subito memorizzato, come se fosse stata folgorata da un concetto nuovo. Da un marchio di fabbrica che avrebbe potuto portare a una rapida svolta.

Quanto sei bella Roma. Quanto ti dona avere al collo il diamante Totti. E quanto ci conforta il fatto che finalmente, forse, possiamo giocare la Champions senza la timidezza parente stretta dell’inferiorit psicologica che avvertivamo. Da comparse o quasi. Ora un po’ meno, chiss. Ripartendo dalla cartolina di Manchester e dalla bella – bellissima – ondata gialla e rossa.




Alfredo Pedullá: "Quanto sei bella Roma!"

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