giovedì 2 ottobre 2014

Il periodo complicato di Prandelli, infilzato oltre responsabilità










© foto di Daniele Buffa/Image Sport










Sette punti in campionato in quattro partite, per una formazione come il Galatasaray, rischiano di essere pochi. Se poi combinati in Champions a un pareggio con l’Anderlecht – la squadra pi debole del lotto – e una sconfitta per 4 a 1 con l’Arsenal, la miscela esplosiva gi pronta. E Cesare Prandelli, qualche mese (tre e mezzo) dopo la sconfitta contro l’Uruguay con la nazionale italiana, ancora una volta nell’occhio del ciclone e della critica. D’altro canto Roberto Mancini, apprezzato ma contestato tecnico italiano pre Prandelli, aveva lasciato il proprio posto per alcune visioni differenti rispetto ai proprietari del club. Con delle dimissioni, cosa che non aveva mai fatto in precedenza, n all’Inter – iper pagato per il suo periodo di inattivit – tantomeno al Manchester City, dove per aveva affittato la pagina del giornale cittadino per salutare i propri tifosi dopo l’esonero impartito dalla dirigenza.

Qualcosa non va, sul Bosforo, soprattutto dopo il primo knock out nazionale contro il Balıkesir. A poco servito imporsi contro il Sivasspor per due a uno, nell’ultima gara della Superlig. Di pi, con il presidente del club turco che non ha intenzione di ricandidarsi – Aysal, in carica dal 2011 – e il nuovo (e finora unico) candidato Alp Yalman che pronto alla rivoluzione, con Mustafa Denizli in panchina e Prandelli di fatto virtualmente esonerato. Certo, c’ un contratto quadriennale sullo sfondo e non sar cos semplice rescindere con l’ex Fiorentina.

Anche perch le mosse sembrano tutt’altro che coerenti. Regalare un accordo cos lungo per poi rimangiarselo poco dopo, sebbene con cambio di presidente incluso, davvero una mossa da dilettanti. E poi perch vero che Prandelli ha rimediato una figuraccia all’Emirates, ma il Galatasaray certamente la terza forza del girone, e l’obiettivo pu essere certo un secondo posto che sa di ambizione fuori range, dopo la gi fortunata qualificazione firmata Sneijder, l’anno scorso, ai danni della Juventus. Il club turco non una potenza europea, almeno per il momento, e dare tutte le colpe a un allenatore (che sa di parafulmine dalla mancata convocazione di Giuseppe Rossi in poi) non il modo migliore per progredire.




Il periodo complicato di Prandelli, infilzato oltre responsabilità

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