mercoledì 1 ottobre 2014

La Juve si piega al gioco dell'Atletico ma c'è ancora tempo per rimediare










© foto di Daniele Buffa/Image Sport










Si interrompe al 75′ e a Madrid l’imbattibilit di Gigi Buffon. Giocare davanti a 50 mila tifosi in festa nessuno immaginava sarebbe stato facile, ovvero nel famoso catino in cui sono cadute squadre come Real, Barcellona e solo lo scorso anno Milan, per nominarne qualcuna. La Juventus entrata in campo comunque senza paura, sapendo che questa non sarebbe stata una gara da dentro o fuori, ma che, in caso di risultato negativo, ci sarebbe stato comunque tempo per rimediare. La forza dell’Atletico sta per nel famoso tredicesimo uomo in campo, il pubblico (il dodicesimo Simeone), in quella che in citt la tifoseria biancorossa attendeva come la gara dell’anno. Il primo tempo i bianconeri hanno dimostrato di aver comunque imparato tanto dalle pregresse esperienze in Europa. Il possesso palla stato interamente dalla parte della squadra di Allegri nei primi 45′, tanto gioco, tanto fraseggio e corsa spesso resi complicati solo dagli spazi ristretti lasciati dai Colchoneros, intenti a soffrire il meno possibile. Dalle parti di Buffon e Moya si sono visti per poche volte i rispettivi avversari. Il numero uno bianconero ha avuto un attimo di batticuore in occasione di un tiro dalla distanza di Mandzukic, Moya invece si visto sfiorare il palo da una parabola quasi perfetta di Pogba. Nel secondo tempo la musica cambia. Simeone deve aver strigliato i suoi in maniera decisa negli spogliatoi, ecco che si spiegano i 15′ di continuo possesso palla e grande intensit dei padroni di casa, situazione che rende sempre pi difficile ai bianconeri uscire dalla propria met campo: il culmine in un’azione portata avanti da Arda Turna e bloccata prima da un intervento involontario con la mano di Caceres e poi da Buffon. Il gol nell’aria e arriva alla mezz’ora con il numero 10 turco che sfugge prima ad Evra e poi a Lichtsteiner e buca la porta fino a quel momento gestita egregiamente da Buffon. Dopo, la confusione sembra regnare nella testa e nelle gambe dei bianconeri, tra falli, reazioni, ammonizioni. Neanche il passaggio al 4-3-3 aiuta la Juventus che si piega, comunque con onore, al potere dell’Atletico tra le mura domestiche. C’ ancora il ritorno e in quel caso il catino si chiamer Juventus Stadium.




La Juve si piega al gioco dell'Atletico ma c'è ancora tempo per rimediare

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