Dopo due notti durante la preparazione estiva, con la l'avvertimento neanche tanto velato da parte della proprietà di proseguirlo senza una prestazione degna di questo nome, il Napoli scende sul terreno di gioco quest'nella giornata odierna contro la Roma. Un big match che poteva valere la Champions, ma che dopo aver raccolto appena un punto fra Frosinone ed Empoli arriva in un clima di aperta contestazione - questa volta con la squadra dinanzi a società ed allenatori - e con in palio con tutta probabilità soltanto la possibilità di chiudere in maniera dignitosa e salvare una posizione europea utile per l'Europa League o, più verosimilmente, la Conference League.
Ci sarà una reazione? Quanto detto da Francesco Calzona contro la squadra, disquisendo senza troppi giri di parole di mancanza di voglia di vincere ad Empoli e di mancanza di voglia di non prendere gol fin dal momento in cui lui è giunto, hanno in maniera definitiva messo pure la squadra dirimpetto alle proprie responsabilità. L'uscita del tecnico del Napoli, come pure l'ulteriore notte di ritiro, rappresenta pure l'ultimo tentativo di suscitare una reazione in un team che ad Empoli, dopo novanta minuti senza trovare un tiro in porta o un'azione di gioco pulita, pare ora mai piatto, svuotato, senza più un'anima.
Le opzioni di formazione Nonostante gli attacchi diretti alla squadra, Calzona riconfermerà l'undici tipo, ad eccezione di Zielinski che s'è fermato nell'allenamento di venerdì e ne avrà per oltre due settimane. Per il resto rientrano Rrahmani e Mario Rui dalla squalifica, nella solita linea con Juan Jesus e Di Lorenzo, in mediana adesso Cajuste (o Traoré, defilato ma nell'ultimo periodo con 0 minuti nelle ultime 3 partite) con Lobotka ed Anguissa ed nel reparto avanzato Kvaratskhelia e Politano nel tridente con Osimhen. Calzona dà ai suoi fedelissimi con tutta probabilità l'ultima opportunità per riscattarsi prima di eventualmente rivoluzionare la formazione.
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