La Roma ha ottime ragioni per chiedere che il calendario del campionato tenga conto dei suoi impegni europei. E la Lega Serie A ne ha di altrettanto valide per respingere le richieste del club giallorosso. Dietro questo scontro istituzionale, affidato nelle sue ultime battute a indiscrezioni e missive private più che comunicati ufficiali, c'è tuttavia molto ancora. Ma andiamo con ordine: cosa è capitato e cosa sta succedendo?
Nelle puntate precedenti. Il primo casus belli è stata Udinese-Roma, sospesa per il malore occorso a Ndicka. La squadra giallorosso, che giovedì ospiterà il Bayer Leverkusen, chiedeva di recuperare gli ultimi 18 minuti del match contro i friulani a metà maggio, in modo da giocare sabato a Napoli e avere gli stessi giorni di recupero della formazione tedesca. Lo statuto della Lega, tuttavia, è molto chiaro: le gare sospese si possono recuperare al massimo entro 15 giorni dalla patronato originaria, come ha ricordato il presidente Lorenzo Casini, ragion per cui il secondo tempo è stata programmata e dopo giocata il 25 aprile. La spiegazione non ha convinto la Roma, che ribadito le proprie proteste tramite il tecnico Daniele De Rossi: "Siamo l'unica squadra alla quale la propria lega dà un giorno in meno per preparare la sfida europea".
Il nuovo capitolo è andato in scena nelle ultime ore. La Roma, che il 9 maggio giocherà a Leverkusen il ritorno delle semifinali di Europa League, ha chiesto alla Lega di disputare la sfida contro gli orobici, valida per la trentaseiesima giornata di campionato, lunedì 13 maggio. Pure in questo caso la risposta è stata negativa e la sfida si giocherà domenica 12 maggio: una patronato successiva avrebbe comportato il rinvio della finale di Coppa Italia, in programma il 15 all'Olimpico fra la stessa Divinità e la Juventus, un'ipotesi ai limite dell'impossibile, secondo la Lega, considerata la macchina organizzativa in moto da diversi mesi per l'evento. A Trigoria, ove si chiedevano pure lumi in merito al recupero di Atalanta-Fiorentina (che tuttavia dipende dall'approdo degli orobici in finale di EL), il nuovo rifiuto è stato considerato, secondo le agenzie, "un altro colpo all'integrità del campionato".
Cosa c'è dietro. Sia la Roma che la Lega, si diceva in apertura, hanno le proprie rispettive buone ragioni. Il tema più ampio ci pare tuttavia un altro e riguarda un altro scontro istituzionale in atto fra i club del massimo campionato. I no opposti ai giallorossi derivano difatti tutti da un calendario ai limiti dell'ingestibile, o forse già andato oltre. Atalanta-Fiorentina, che potrebbe giocarsi oltre l'ultima giornata, sacrificandone la contemporaneità, è lo specchio di una situazione insostenibile. Sull'argomento, la stessa Lega si è attivata insieme alle altre leghe europee e ai sindacati dei giocatori, chiedendo a FIFA e UEFA interventi concreti sul calendario internazionale. L'eccessivo numero di gare è tuttavia alla base pure di un confronto tutto interno alle società, fra le big che vorrebbero una riduzione del campionato a 18 squadre e le medio-piccole che finora sono riuscite a difendere il format a 20. La questione si allarga pure ai rapporti tesissimi fra la Lega e la FIGC presieduta da Gabriele Gravina, che a metà febbraio incontrò proprio la Roma, insieme a Inter, Juventus e Milan per orchestrare una sorta di golpe in via Rosellini. Tentativo fallito e definito "rozzo" da un esperto di politica sportiva come Adriano Galliani, ma è evidente che la cosa covi tuttavia sotto la cenere.
Image:Getty Segui le Ultime News Calciomercato Napoli Segui le Ultime Notizie Napoli Calcio https://napolicalcio24.com/2024/05/04/roma-contro-lega-sul-calendario-il-vero-obiettivo-e-la-serie-a-a-18-squadre/?feed_id=33678&_unique_id=663648280bfa3
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