Da Inzaghi arriva il suggerimento a Spalletti: Frattesi insieme a Barella, in questo modo si può

Il fatto che Davide Frattesi non sia nel novero dei titolarissimi di una grandissima squadra europea, quale l'Inter è, è un vero peccato. Le due gol segnate un paio di giorni fa nel 3 a 0 contro l'Empoli confermano e anche vidimano che la mezzala di Roma è uno dei migliori interpreti del ruolo di tutta Europa. Sa inserirsi, sa giocare di squadra, sa fare il solista. Sa far gol. E sa fare un'altra lunga lista di cose che lo rende in concreto un giocatore fra i migliori per rendimento ogni cosa il movimento italiano. Ma nelle gerarchie dell'Inter, e anche dell'Italia, una meravigliosa alternativa e non un punto inamovibile da grande finale, da fantastica partita, ma in eterno ballottaggio.

Tutta colpa di Nicolò Barella, che da anni naviga oramai nelle acque dei migliori. Solo che la fragilità del giocatore della fascia centrale del campo sardo lo tengono talvolta, se non molte volte ultimamente, fermo ai box. Per tale motivo nelle ultime uscite dell'Italia c'era Frattesi, tre gol in quattro gare di Nations League. In Champions, due su tre le ha giocate Barella, in campionato l'ex Cagliari ha giocato titolare allorchè in forma ma oramai in metà delle partite è toccato a Frattesi. Che ha sempre risposto presente. "Una ripresa da Oscar", è il titolo delle pagelle di Tuttomercatoweb.com, dedicate proprio al giocatore della fascia centrale del campo di Inzaghi.

E dopo questa volta, un paio di giorni fa, l'Inzagata. Schierarli insieme. Barella con Frattesi, Frattesi con Barella. A scompaginare i piani di Roberto D'Aversa e dell'Empoli, a non dare punti di riferimento. A cercare, trovandole, soluzioni viste le assenze di Hakan Calhanoglu e di Kristjian Asllani. Lì dapprima della partita c'era Nicolò Barella. Già, stavola c'era il sardo, seppur dopo l'allenatore lo abbia liberato a tutto campo, togliendo ulteriori punti di riferimento ai toscani. Lì è andato Mkhitaryan. Eccola, la chiave. Ora Frattesi è maturato, lui e Barella non si pestano i piedi, ma si supportano, mica sopportano. E questa mossa può essere pure uno straordinario spunto per Luciano Spalletti.

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