"Nel mio lavoro devi essere convincente, se il ragazzo si convince, sei in ordine. Magari ci metti dei mesi, in seguito scatta qualche cosa. Lookman è l'esempio più eclatante, nella giornata odierna è un top, ma non lo era". Parla in questo modo Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, nell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, del centravanti nigeriano: "Era forte, ma viveva di spunti e spariva dalle gare. Pure dagli allenamenti. Ci ho lavorato con la pazienza dell'artigiano. Ciò che ha fatto nelle ultime settimane dà il senso della maturazione: si fa dare la palla, partecipa al gioco, lega con i compagni".
Che Scamacca avrà Spalletti? "Uno Scamacca bomber, che fa un sacco di gol. E Luciano saprà dargli ulteriori conoscenze. Si è sempre impegnato alla morte, la fama di bad boy è assurda. Un momento chiave è stato allorchè si è liberato della pressione pazzesca che aveva addosso, ogni partita sembrava dovesse dimostrare di essere un grande giocatore. Non sorrideva mai, era scuro ad ogni errore. Il clic? Allorchè non è andato in Nazionale, in quei 10 giorni siamo riusciti a trovare la chiave: non era questione di gol, ma di prestazione e dinamismo. La PlayStation? Io non lo controllo...".
Che stagione è stata? "Inimmaginabile. Nel girone di andata giocavamo in modo un po' utilitaristico, l'espressione tecnica non mi soddisfaceva. Abbiamo proceduto ad alti e bassi per provare a migliorare, in seguito abbiamo trovato continuità. La coppa ha segnato la partita".
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