lunedì 17 luglio 2023

Salernitana, mercato in entrata con lentezza. Priorità all'attaccante, altro tentativo per Miretti

Il blitz del patron Danilo Iervolino a Rivisondoli non sblocca il mercato in entrata della Salernitana. Se è vero che la base di partenza è sicuro più interessante rispetto a quella che partiva per l'Austria esattamente un anno fa, è altrettanto vero che Sousa sta lavorando durante la preparazione estiva con un centrocampo numericamente ridotto all'osso (tre partenze, zero arrivi) e con un attacco che rischia di essere rivoluzionato se, entro il 20 luglio, qualcuno esercitasse l'oramai famosa clausola di Dia. Includendo nella considerazione che Bonazzoli è virtualmente fuori rosa, che Piatek è andato via, che Botheim è tuttavia in vacanza e che Valencia ha la valigia pronta da sei mesi, possiamo dire che il trainer portoghese si ritrova impossibilitato a fare esercitazioni per la fase offensiva ed è obbligato a rivedere il proprio programma aspettando che arrivi finalmente il punto di riferimento in attacco fisicamente forte che invoca da settimane. Piroe era uno degli autorevoli candidati ma non c'è accordo con lo Swansea, per Pinamonti il Sassuolo spara alto, Nzola lascerà lo Spezia ma attende chiamate da club più ambiziosi, Dovbyk costa parecchi e la Salernitana, ad nella giornata odierna, tratta sulla base della cessione temporanea con riscatto senza pensare all'acquisto del cartellino. E se consideriamo che De Sanctis sta "bocciando" diversi over30 (Sansone, D'Ambrosio), è facile intuire come il mercato in entrata della Salernitana rischi di vivere per lo meno un'altra settimana di stasi. L'unica eccezione potrebbe pertanto essere il regista Miretti. L'operazione con la Juventus sembrava sfumata, ma i bianconeri potrebbero vivere una stagione senza coppe e, dunque, l'idea di collocare altrove qualche giovane interessante mantenendone la proprietà è tutt'altro che da scartare. Miretti ha avuto garanzie sul minutaggio e potrebbe fungere da partner di Coulibaly in mediana o da trequartista che diventa mezzala in fase di non possesso come faceva Vilhena. Ranocchia, viceversa, viaggia verso Empoli.

Per a questo punto non si muove niente nel reparto arretrato, al netto dell'età che avanza per Fazio (ultima gara da titolare a gennaio, nel giorno dell'8-2 di Bergamo), del rendimento altalenante di Bronn, Daniliuc e Lovato e dei numeri che vedono la Salernitana fra le peggiori difese per due anni consecutivi. Va rimarcato che la piazza sta attendendo le mosse del club con fiducia e serenità e che le aspettative sono alte non per la "presunzione" di voler lottare per traguardi diversi dalla salvezza, ma per le promesse fatte da una società che, sovente, ha conversato del terzo anno come quello "della zona sinistra della classifica", dei "grandi investimenti" e della "Salernitana subito dopo le grandi". Allo stato attuale, viceversa, vengono a mancare all'appello un centrale esperto e bravo nel gioco aereo, il vice Bradaric, tre giocatori di centrocampo (due se restasse Mamadou Coulibaly), due attaccanti e quei famosi esterni alti che Sousa chiedeva già prima che finisse lo scorso campionato. Intanto, sul fronte tifosi, da registrare il buon risultato della campagna abbonamenti: nonostante prezzi alti e disagi di varia natura, in 7500 hanno già sottoscritto il carner. Poichè poteva essere tuttavia più alto senza la chiusura della Nord, un autogol clamoroso dell'amministrazione comunale guidata da Vincenzo Napoli.

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