mercoledì 31 gennaio 2024

La retromarcia del Napoli: De Laurentiis vorrebbe avere spendere il meno possibile fino a giugno

Il diktat giunto da Napoli, nei giorni scorsi, era stato abbastanza chiaro. Spendere il meno possibile da qui fino a giugno. Ed ecco perché sembrava strano che, dopo l'arrivo di Cyril Ngonge pagato 20 milioni, ci potesse essere un'altra grande spesa per un difensore. Perché se è vero che Dragusin era il primo nome per praticamente tutti i club alle prese con l'acquisto di un centrale - Atalanta e Milan, oltre appunto al Napoli e al Bayern Monaco - dall'altro lato la penuria di profili portava a valutare nomi che, magari, non convincevano del tutto. Nehuen Perez ha giocato tutte le gare (e tutti i minuti) fin qui disponibili in questo anno. Difficile dire che non sia affidabile.

Come pure è impensabile trattare un giocatore e dopo decidere di fare retromarcia solamente per un'ottima prestazione di Ostigard. Da comprendere se c'è qualche cosa d'altro oppure se, semplicemente, dopo avere preso Traoré e Dendoncker non ci sia altro spazio per un prestito. Oppure, appunto, utilizzare la soluzione in casa con il norvegese e attendere giugno.

Perché è evidente che da qui fino alla fine dell'anno De Laurentiis voglia avere le mani libere. Chi fa bene viene riscattato, Ngonge è considerato un acquisto per il futuro in purchessia cosa. Sono conseguentemente valutazioni differenti fatte nello stesso ambito. È uguale alla scelta di Mazzarri: perché spendere per Tudor allorchè si possono fare scelte di minore impatto economico e ugualmente valide? Va da sé che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

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